Il Sindaco Valter Orsi l’ha scelta come assessore esterno per la sua competenza specifica a ricoprire un ruolo politico a dir poco decisivo per Schio, visto che Anna Donà si occupa di sviluppo economico, economia della montagna, turismo, ambiente, energia e innovazione. L’impegno preso è uno di quelli per i quali prima o dopo i cittadini vengono a chiederti l’evidenza dei risultati ottenuti, e di fronte a una città come Schio, in continua tensione tra tradizione e rinnovamento, è chiaro a tutti che si tratta di una responsabilità non da poco.
45 anni, due figli di 16 e 12 anni, un passato nel marketing internazionale dell’oro, plurilingue. Alle spalle esperienza politica nell’Italia dei Valori, l’assessore Donà si ritaglia un poco di tempo tra un impegno e l’altro e si concede per un piccolo bilancio del lavoro fatto da quell’epocale 9 giugno, giorno del ballottaggio Orsi-Tomasi: la chiusura del centro storico, le alternative all’inceneritore, l’impegno per la nuova Schio che prevarica tutto, anche la sfera personale. Emerge la figura di una donna determinata ad andare fino in fondo al compito per il quale il nuovo sindaco l’ha chiamata, e che lo stesso Orsi definisce ‘schietta, professionale e puntuale’.
Assessore Donà, come ha conosciuto Valter Orsi?
‘Ci siamo conosciuti nel 2009 e ci siamo confrontati spesso trovando una sensibilità comune soprattutto nel metodo: i cittadini al centro. Proveniamo da aree politiche diverse, ma abbiamo fatto percorsi simili: entrambi abbiamo combattuto per la trasparenza, per la partecipazione, per il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte importanti per la città. Ci siamo scontrati con ‘il sistema’ ed entrambi ne siamo usciti. Siamo liberi dalle logiche di partito e rispondiamo solo ai cittadini’.
A Thiene , i commercianti avevano chiesto aiuto al Comune per le luminarie che in un momento di crisi, non riescono più a pagare come facevano un tempo. C’è stato un compromesso mentre a Schio la spesa da quest’anno sarà stanziata interamente dall’amministrazione. Come siete arrivati a questo traguardo?
‘Da anni le attività per il Natale erano motivo di problemi e tensioni da ambo le parti. Semplicemente quest’anno siamo usciti dallo schema e ci siamo ripartiti i compiti diversamente: le luminarie sono un tradizionale momento di colore e festa per la città e per tutti i suoi abitanti. Che se ne faccia carico l’Amministrazione non mi pare affatto fuori luogo. Gli esercenti del centro insieme alle categorie economiche, associazioni e gruppi autonomi, organizzeranno invece le attività di animazione, con la collaborazione del Comune per la logistica e la comunicazione. Il principio è quello di lasciare emergere e mettere in rete le energie presenti in città’.
Anche il ritiro dell’ordinanza per la chiusura del centro storico è in linea con questo principio? Cosa vi ha spinto a riaprirlo al traffico?
‘Direi soprattutto il buonsenso… L’attuale sistema viabilistico non consente di escludere il passaggio sull’asse centrale della città e le arterie periferiche non sopportano l’appesantimento del traffico che ne deriva. La ZTL ‘allargata’ è stata abbondantemente sperimentata e i risultati sono evidenti: un centro sempre più desolato, ulteriori sofferenze per le attività commerciali, disagio per molti utenti per non parlare delle divisioni e degli scontri (ricordo la ‘serrata’ dei commercianti) che da anni stavano deteriorando il clima cittadino. Abbiamo rimosso il pomo della discordia per poter coinvolgere tutti gli attori della città nell’impegno per riqualificare e rivitalizzare il centro storico, che rimarrà chiuso al traffico solo in occasione di eventi e manifestazioni’.
E’ un po’ presto per fare bilanci… ma ci conceda un piccolo accenno per quanto riguarda il lavoro svolto. In che ambiti avete iniziato ad operare?
‘Sul tema dell’ambiente partiamo dall’impegno a bloccare qualsiasi ulteriore espansione dell’impianto Ca’ Capretta individuando soluzioni alternative all’incenerimento, puntando quindi sull’aumento della raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti. A tutela di questo obiettivo è stato raggiunto un accordo con tutti i Comuni soci affinché la fusione tra le società Greta e AVA non crei conflitto con le politiche delle amministrazioni.
Dal 1 gennaio 2015 sarà abolita l’imposta di soggiorno, una tassa introdotta da un anno in un periodo già difficile per l’economia delle imprese, che oltretutto comporta un appesantimento burocratico per le strutture della zona.
Abbiamo ridotto gli oneri per il riscatto dei diritti di superficie sugli immobili produttivi e inserito la scelta della rateizzazione aumentando così la possibilità di investimento da parte degli imprenditori: questo consente alle aziende di accrescere il proprio capitale ed acquisire maggior valore, anche per quanto riguarda l’accesso al credito.
Stiamo lavorando di concerto con le categorie economiche per la rivitalizzazione del centro storico, con interventi sull’illuminazione e l’arredo urbano di vie e piazze e azioni di marketing che coinvolgeranno più direttamente i negozi e gli esercenti del centro’.
Il vostro programma aveva tra i numerosi punti da realizzare: il mercato a chilometro zero, il progetto ‘adotta una aiuola’ e lo sviluppo delle zone di montagna. Avete già un ‘piano’ per concretizzarli, e le relative disponibilità in bilancio?
‘Sono azioni basate sul coinvolgimento attivo dei cittadini e sul confronto stretto con gli operatori e sarà insieme a loro che andremo a definire priorità, modalità e progetti specifici. Quanto alle disponibilità in bilancio, impegni economici assunti negli anni scorsi e patto di stabilità inevitabilmente condizionano, ma pianificheremo risorse e azioni puntuali da sviluppare nell’arco del quinquennio che abbiamo davanti’.
Intende portare avanti lo sportello IAT (Informazione e Accoglienza Turistica) ideato dal suo predecessore Daniela Rader, che ha sede a Palazzo Fogazzaro?
‘Questa struttura comporta costi, soprattutto di personale, molto onerosi; non intendiamo sopprimere il servizio, ma gestirlo nell’ottica dell’efficienza anche economica e soprattutto puntando sullo sviluppo dei politiche per il turismo, coinvolgendo gli operatori del settore e coordinandoci con i comuni contermini’.
Com’è il rapporto con gli amministratori degli altri comuni? Riuscite a ricavare qualche ispirazione oppure tutti guardano a Schio come il comune ‘che fa la prima mossa’?
‘Il confronto tra Comuni è costante e sempre più si fa rete su molti fronti. Certo Schio è il centro più grande nell’area dell’Alto vicentino ed è naturale che sia un punto di riferimento, ma le scelte strategiche per il territorio vengono discusse in un tavolo allargato dove ogni amministrazione porta comunque la propria sensibilità’.
Come si immagina Schio tra 5 anni?
‘Diversa. La città ha voluto un cambiamento di cui c’era realmente bisogno, non solo sul piano amministrativo. L’elezione di Valter Orsi ha segnato una svolta storica e le aspettative dei cittadini sono molto alte. Questo accresce la responsabilità che sentiamo come nuovi amministratori, ma cogliamo anche l’entusiasmo e la disponibilità della gente ad essere partecipi di un percorso che è soltanto agli inizi’.
Come concilia politica, lavoro e famiglia? Qualche momento di… sconforto?
‘Devo ammettere che per il momento l’impegno amministrativo prevarica in modo spudorato su tutto il resto… Diciamo che anche in famiglia mi hanno accordato un certo periodo di ‘assestamento’ per cui sto beneficiando di diverse deroghe, ma prima o poi dovrò recuperare! Momenti di sconforto non sono ammessi, semmai qualche scarica di adrenalina che, si sa, è un ottimo carburante.’
Assessore Donà, quale libro ha sul comodino in questo momento?
”Gli sdraiati’ di Michele Serra, un libro sul rapporto tra genitori e figli adolescenti: una lettura che consiglio sia agli uni che agli altri’.
Marta Boriero