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Schio. 9 Comuni Regione per il turismo di Val Leogra e Val Posina. Finozzi: ‘ Uffici Iat dovranno autofinanziarsi’

Puntare sul turismo itinerante a tema e lanciare così un’ economia nuova di zecca. Con la nuova legge sul Turismo e la sinergia tra 9 Comuni dislocati nelle Valli Leogra e Posina ora potrebbe essere possibile.

Valli del Pasubio, Piovene Rocchette, Schio, Santorso, San Vito di Leguzzano, Posina,  Marano Vicentino, Monte di Malo e Torrebelvicino. Tutti uniti per creare economia puntando insieme sulle bellezze locali, l’enogastronomia, la storia, e la capacità recettiva. E a dare man forte ai 9 Comuni desiderosi di farsi conoscere dal turismo internazionale è sceso in campo l’assessore Regionale al Turismo Marino Finozzi, che grazie alla sua Legge sul Turismo ha portato nel suo territorio una ventata di ‘voglia di aprirsi al mondo’ con l’obiettivo dichiarato di creare un nuovo volano per l’economia. La tavola rotonda a tema si è svolta ieri sera al Lanificio Conte, alla presenza di alcuni Sindaci dei 9 Comuni interessati, dell’assessore Regionale Marino Finozzi, dell’assessore allo Sviluppo economico di Schio Daniela Rader, del presidente della Pedemontana Vi Nazareno Leonardi, del presidente dei ristoratori di Confartigianato Christian Malinverni, del presidente Ascom di Schio Guido Xoccato, del presidente di Confartigianato di Schio Nerio Dalla Vecchia e di vari operatori del settore turistico. Gremita di presenze la sala, per un tema evidentemente sentito come punta di diamante per un possibile rilancio economico del territorio.

‘Dobbiamo superare le barriere locali e avere un atteggiamento nuovo verso il turismo – ha spiegato Armando Cunegato, Sindaco di Valli del Pasubio e promotore del piano turistico – Gli operatori devono capire che le amministrazioni comunali stanno lavorando per loro per lanciare una nuova economia attraverso il turismo. L’atteggiamento di tutti deve essere costruttivo e propositivo e superare le barriere dei piccoli problemi personali’.

Sulla stessa lunghezza d’onda Maurizio Colman, primo cittadino di Piovene Rocchette: ‘Il turismo è una necessità che manifesta con ricorrenza. Le amministrazioni non devono fermarsi alle critiche personali di alcuni operatori. Bisogna guardare al futuro e rendersi conto che stiamo trattando un argomento innovativo che può dare una spinta economica al nostro territorio’.

Il progetto turistico è stato spiegato ai presenti da Euris, gruppo che ha coordinato e organizzato le idee sull’argomento. Il presidente Ruggero Targhetta con l’aiuto di Claudio de Monte Nuto hanno relazionato con l’aiuto di slides fornendo una serie di dati e motivazioni pro-turismo locale.

Anche il Sindaco di Posina Andrea Cecchellero si dice d’accordo con i suoi colleghi: ‘L’importante è fare sinergia e far capire agli operatori del settore che devono essere propositivi. Guido Xoccato, presidente Ascom di Schio, ha spiegato che ‘la legge regionale voluta e ottenuta da Finozzi dà grande opportunità al territorio e come tale deve essere vissuta positivamente sapendo che si semina oggi per raccogliere domani, ma se si semina bene il raccolto sarà importante’. Anche Nazareno Leonardi si schiera a favore specificando che si deve differenziare tra chi promuove e chi lavora nel settore.

Marino Finozzi ha colto l’occasione per spiegare la legge regionale sul turismo, riconosciuta dai presenti come un successo che dopo tanti anni finalmente è arrivato. ‘La legge – ha spiegato Finozzi – va verso politiche che coinvolgono il territorio intero e si stacca dall’idea tradizionale di turismo statico. Gli uffici Iat dovranno autofinanziarsi creando economia grazie anche alla possibilità di vendere servizi e la regione investirà sulla promozione. I consorzi non includeranno più enti pubblici perché sono le imprese che devono creare l’economia. Le tipologie di accoglienza (alberghi, ostelli, agriturismi, ecc.) non saranno più divisi in quattordici categorie ma solo in 5, per facilitare il turista a creare il suo percorso di vacanza con più facilità. Bisogna – ha concluso – sviluppare il turismo con l’ottica dell’industria tradizionale, analizzare i numeri e svilupparli’.

 

Unico tono discordante nel tavolo dei relatori l’ha dato Dino Secco, presidente del consorzio di promozione turistica Vicenza E’, che non condivide il taglio dei fondi pubblici ai consorzi. E neanche a farlo apposta, a far meglio capire che il turismo si muoverà ora verso un maggiore ruolo delle imprese private, la sedia di Secco è caduta dal palco. 

 

Anna Bianchini