“Bloccheremo i lavori di costruzioni della Pedemontana perché sono trascorsi 2 anni e gli indennizzi che dovevano arrivare nel 2013 ancora non si vedono”. Dopo l’affaire-Orso di Asiago, Martino Cerantola, presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, si scaglia ancora una volta contro le autorità della Regione colpevoli, a suo dire, di non tutelare gli interessi del territorio e della sua economia.

 

“Gli interessi che stanno dietro al cemento valgono più della terra – ha commentato Cerantola – La Pedemontana Veneta rappresenta un chiaro esempio della politica regionale veneta. Gli agricoltori vengono espropriati, privati di terreni coltivati e al cibo si sostituisce il cemento. E poi ci si sorprendere dell’economia regionale allo sfacelo”.

Martino Cerantola descrive un quadro disastroso realizzato ad arte per soddisfare l’esigenza di realizzare un’infrastruttura la cui utilità è stata discussa e messa in dubbio da più parti, fin dalla posa della prima pietra.

Cerantola denuncia indennizzi non pagati dalla Regione, o pagati solo in parte, per un totale di 13 e mezzo milioni di euro. “Una cifra esorbitante – ha sottolineato – che mette in difficoltà il sistema produttivo agricolo vicentino privato e impedisce di investire, quindi di generare cibo e dare lavoro. Ci troviamo ad affrontare una situazione inverosimile in un paese civile, in cui le regole dovrebbero avere un valore ed essere certe e il paradosso è che a pagare lo scotto di questa situazione non è chi combina i guai, ma chi produce, crea occupazione e genera vantaggio economico. Lo stesso vantaggio economico che si traduce in tasse e va ad alimentare le casse statali per ripagare gli stessi politici che creano questa situazione”.

La situazione generata dal mancato pagamento degli indennizzi alle aziende espropriate per la realizzazione della Pedemontana Veneta secondo Coldiretti è gravissima. Cerantola parla di dieci aziende agricole che attendono il pagamento, per un importo complessivo di 200mila euro e dell’acconto dell’indennità di esproprio. Continua poi riferendosi a 5 aziende che hanno l’esproprio totale e vantano un credito di 150mila euro e attendono la pubblicazione del decreto sul Bur per poter essere indennizzati con il 100% dell’indennità concordata. “Per questi proprietari l’immissione in possesso è avvenuta nel luglio 2012 – ha spiegato Cerantola – Trenta aziende tra Sarcedo e Montecchio Precalcino sono in attesa dei frazionamenti, che dovevano essere fatti entro fine 2013, necessari per poter fare il passaggio di proprietà dei terreni e sono quindi in attesa del saldo dell’indennità di esproprio. Ci sono ben venti aziende agricole che nei giorni scorsi hanno dovuto espiantare il vigneto perdendo la produzione dell’annata in corso, per consentire la bonifica bellica dei terreni. Una situazione vergognosa – ha continuato – della quale qualcuno dovrà rispondere. Se tale situazione non dovesse trovare soluzione nel brevissimo termine saremo costretti, nostro malgrado, a bloccare i lavori di costruzione della strada, in quanto è paradossale che la Regione Veneto garantisca di avere tutti i fondi per completare l’opera, ma arbitrariamente non proceda al pagamento degli espropriati. E per completare il quadro – ha concluso – ci sono ancora 140 aziende per le quali è avvenuta l’immissione in possesso tra marzo ed aprile e 30 per le quali dovrà essere fatta l’immissione in possesso nei prossimi giorni”.

 

Anna Bianchini

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