Hanno promesso di non mollare e , al grido ‘mona paga e tasi’ hanno ricordato che loro la promessa la mantengono. Il gruppo di pressione La Cordata venerdì scorso si è presentato con un blitz ad una ‘festa-evento’ organizzata dall’Ulss 4 nel secondo giardino dell’ospedale di Santorso. Mentre una piccola folla di invitati sedeva davanti al direttore generale Daniela Carraro e ascoltava interessata spiegazioni sul nuovo sistema informatico, una decina di esponenti della Cordata si sono introdotti tra la folla e hanno sventolato un lenzuolo con su scritto a caratteri cubitali ‘Mona!!! Paga e tasi’.
La frase era diretta a tutti i cittadini che secondo La Cordata vengono spremuti come limoni dalla Sanità regionale per finanziare opere pubbliche che non tutelano i cittadini ma arricchiscono un esiguo numero di privati che partecipano ai progetti di finanza sottoscritti per costruire i nuovi ospedali, come quello di Santorso. ‘Le candeline luccicanti che galleggiavano sullo specchio d’acqua e gli abiti eleganti delle signore – ha spiegato laura Agosti, portavoce de La Cordata – stridevano con i malati imbarellati o con le flebo attaccate alle braccia che si muovevano nei corridoi di vetro affacciati al giardino dove si teneva la festa. Era una situazione paradossale e imbarazzante. Una festa-evento organizzata in una struttura sanitaria per acuti è oltremodo inopportuna’.
Ma la protesta silenziosa non si è conclusa lì. La Cordata ha gettato sul tavolo anche la sua carta migliore, la pittima, cioè quella persona che già nell’antica repubblica di Venezia andava dritta dai debitori a ricordare il debito che dovevano estinguere. ‘Con la pittima – ha spiegato Valter Orsi, fondatore del gruppo di pressione – volevamo ricordare al dg Carraro che ancora lo scorso gennaio ha promesso trasparenza e disponibilità. Siamo ad ottobre e ancora nessuno ha visto il famoso contratto di project financing sulla base del quale è stato costruito l’ospedale che incastrerà i cittadini in un mutuo milionario per parecchi anni. La Cordata voleva anche ricordare che i costi dell’ospedale non corrispondono ai servizi che vengono offerti e molti cittadini dell’Ulss 4 devono ricorrere alla sanità privata per sopperire alle mancanze di quella pubblica. Ciò che ha gratificato i ragazzi della Cordata – ha concluso – è stato vedere che molti invitati non si sono risentiti della protesta, ma si sono avvicinati incuriositi e hanno voluto saperne di più su quello che sta succedendo’.
A.Bia.