La possibilità di convertire una multa che non si può pagare in lavori socialmente utili ha scatenato la bufera ieri sera durante una seduta di commissione consiliare: si è arrivati persino all’interruzione dell’assemblea con altro polverone da parte di chi è rimasto sbigottito dinanzi ad un’azione così forte. La convenzione tra Tribunale e Comune, scaduta a febbraio 2013 e fortemente voluta da Luigi Santi e dal Gruppo Misto, non è quindi stata approvata nella seduta di Commissione, durante la quale si è degenerato con una  presidente Serenella Gramola che non nessuno si sarebbe aspettato arrivasse allo scioglimento della seduta.

 

‘La maggioranza sostiene – ha spiegato Luigi Santi, leader del Gruppo Misto – che quest’operazione, dal costo di  10mila euro in 2 anni,   le casse comunali non se la possono permettere. Addirittura – continua Santi inferocito, ho sentito dire ad un assessore che chi subisce una multa la deve pagare perché in fin dei conti se l’è cercata, come se al mondo non esistessero persone disagiate, capaci di andare in tilt per una contravvenzione. In tempi di crisi in cui non si arriva a fine mese, una multa salata conta eccome. Se pensiamo che in 2 anni hanno usufruito della conversione  solo 17 persone in tutta la Provincia  – rincara la dose Luigi Santi – possiamo renderci conto che a Schio la cifra si aggirerebbe sui 5-6mila euro, ma per loro sono ancora tropp. Sono sconvolto’.

Il tono delle risposte e il ‘no’ fermo della maggioranza sull’argomento- multe hanno fatto indispettire Luigi Santi che ammette di aver alzato i toni nei confronti della presidente Gramola, ma ha anche spiegato le sue motivazioni: ‘Può capitare a tutti un momento di disattenzione mentre si guida e diciamola tutta, a chi non è mai successo di guidare dopo un bicchiere di birra? Non parlo ovviamente di criminali della strada e non voglio scusare nessuno, ma non possiamo nemmeno fare i giustizieri andando a penalizzare alcune persone alle quali capita di fare uno sgarro alla legge per pura distrazione.C’è una chiara differenza tra il trasgressore incallito che non merita tolleranza alcuna e chi invece, si becca la multa e magari e la prima volta in vita sua. Dinanzi all’impossibilità economica di pagarla, non si può non andare incontro.Sia ben chiaro – sottolinea Santi – con la convenzione non si vogliono cancellare le multe, ma solo trasformarle in lavori socialmente utili per permettere a chi non ha i soldi di pagarle di ‘scontare la sua pena’ senza doversi indebitare con la banca. Badare al verde, pulire le strade ed eseguire lavori di ogni tipo’.

Davanti al ‘no’ perentorio di Gramola e i suoi, Santi ha in effetti alzato il tono della conversazione fino ad invitare la maggioranza a ‘vergognarsi di non voler fare niente per aiutare i cittadini in difficoltà. Non è possibile – ha continuato Santi – avere i 40mila euro per i nomadi e sperperare danaro pubblico in lavori che non servono a nulla e poi non trovarne 10mila in un budget milionario come quello del Comune di Schio. La maggioranza ha detto che questa questione non è di competenza del Sociale. In questo modo secondo me offendono i cittadini, perchè si tratta assolutamente di un argomento di pertinenza del Sociale, stiamo parlando di persone alle quali viene imputata una sanzione e non hanno i soldi per pagarla’.

Nella riunione della Commissione al Sociale, che per motivi di numeri si è riunita congiuntamente alla Commissione Bilancio, la convenzione tra Comune e Tribunale non ha avuto esito e rimane pertanto in sospeso fino alla prossima discussione.

 

‘Serenella Gramola – ha sottolineato un inferocito Luigi Santi – ha sciolto l’assemblea perché si è sentita attaccata da me. Anche il Pdl e anche altri presenti la pensavano come me e questo forse l’ha fatta sentire in difficoltà tanto da agire in maniera drastica portando alla conclusione della riunione. Io sono dell’opposizione, è abbastanza chiaro che ci possano essere argomenti sui quali dissento nei confronti della maggioranza, ma non vedo perché Gramola si debba sentire autorizzata a sciogliere la commissione solo perché io lancio un’accusa che ritengo assolutamente fondata. Ha agito come un dittatore, ma a me risulta che siamo in democrazia. Se un presidente di Commissione non ha il coraggio di essere attaccata da chi sta dall’altra parte, allora deve decisamente cambiare mestiere’.

Anna Bianchini

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