“Al 30 giugno 2016 la sanità veneta ha già accumulato perdite per 563 milioni di euro creando una voragine insanabile, fortuna che ora ci sono solo nove direttori e le altre Ulss sono tutte commissariate e gestite dai nove direttori generali. Il modello Zaia a nove Ulss doveva portare enormi risparmi o (forse) minori servizi?” I consiglieri regionali tosiani Stefano Casali, Giovanna Negro, Andrea Bassi e Maurizio Conte intervengono così dopo aver appreso i numeri del disavanzo della sanità regionale a chiusura del primo semestre dell’anno.
Proseguono i tosiani: “La nuova organizzazione del presidente Zaia e dell’assessore Coletto fa già acqua da tutte le parti. Per fare un esempio la Ulss unica della provincia di Verona al 30 giugno ha già accumulato perdite pari a 88,4 milioni di euro mentre la precedente Ulss 22 era in attivo, stessa musica per la provincia di Padova dove l’Ulss 15 era in attivo mentre le Ulss. n. 16 e 17 in profondo rosso: dove sono finiti tutti i risparmi previsti dalla nuova organizzazione?”. I quattro consiglieri denunciano il fatto che di fronte a questi numeri la maggioranza in consiglio regionale non può più rimanere silenziosa o far finta di niente. “Senza un vigoroso cambio di rotta a dicembre finiremo sul lastrico – aggiungono i consiglieri – A questa “non gestione” dei fondi legati al comparto sanità e sociale va aggiunto un altro fatto che giudichiamo gravissimo ovvero che ad oggi non è ancora stato presentato il riparto finanziario 2016 delle Ulss venete, quindi il Consiglio regionale non è in grado di sapere dove e come vengono spesi i soldi dei contribuenti veneti”.