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Riunione operativa su addizionale Irpef in Veneto, ora la decisione spetta a Zaia

La possibilità di individuare una posizione condivisa da sindacati e associazioni economiche sembra lontana, ma l’ipotesi di un’addizionale regionale Irpef in Veneto non è ancora sparita dal tavolo e la palla passa ora alla giunta regionale. Si è tenuto oggi l’atteso tavolo di partenariato degli stakeholder regionali, da cui si sperava potessero arrivare indicazioni decisive. Così non è stato, come del resto pareva probabile dal momento che mentre solo pochi giorni fa il presidente Luca Zaia chiariva di essere disposto a valutare l’addizionale Irpef per destinare il gettito al sociale (ma solo nel caso in cui emergesse una posizione unitaria), sindacati e associazioni datoriali rimarcavano le loro posizioni: una tassa solo per i redditi più alti da destinare solo al sociale per i sindacati; un gettito da destinare almeno in parte alle imprese per le associazioni. Su una cosa però sindacati e imprese sono d’accordo: deve decidere la Regione. Nell’incontro di oggi sono state evidenziate “posizioni ancora variegate”, afferma in una nota il presidente della Regione Luca Zaia, oggi accompagnato dagli assessori al Bilancio, all’Economia, ai Trasporti, al Lavoro, alla Cultura, Francesco Calzavara, Roberto Marcato, Elisa De Berti, Elena Donazzan e Cristiano Corazzari.

“Al termine della discussione, che ha visto intervenire molti rappresentanti delle imprese e delle istituzioni, il presidente Zaia si è riservato un’ulteriore valutazione sulle scelte da intraprendere, facendo proprie le preoccupazioni di Cgil Cisl e Uil sulla criticità della situazione sociale del territorio”, sostengono Tiziana Basso, Gianfranco Refosco e Roberto Toigo, segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Veneto. In realtà nella sua nota Zaia sembra lasciare poco spazio a nuove manovre sottolineando che “quello presentato oggi in sede di tavolo di concertazione è un bilancio in chiusura, consegnato al voto del Consiglio” e che la Regione conta di “approvarlo in anticipo come ormai consuetudine”, andando al voto “ai primi di dicembre”. Ma non è detta l’ultima parola, perché anche durante l’incontro di oggi i sindacati hanno evidenziato che “questo è il momento della responsabilità e della solidarietà da parte di tutte le rappresentanze politiche, economiche e sociali”, e che “per questa emergenza sociale vanno reperite le adeguate risorse”, dicendosi poi “disponibili ad aprire una discussione anche tecnica sugli strumenti opportuni per trovare le risorse necessarie che debbono essere finalizzate ad affrontare la questione sociale che rischia di deflagrare nelle prossime settimane”. E Zaia ha condiviso la preoccupazione per la situazione, pur affermando di avere “grande fiducia” nella manovra nazionale.

Anche le associazioni di categoria, del resto, ammettono che la situazione è grave, ma sembrano prendere le distanze dall’ipotesi addizionale. “Mettere una tassa in questo momento sarebbe stato sconveniente, forse un ragionamento sulle risorse e sull’addizionale Irpef andava fatta per tempo, programmato e discusso, magari con un coinvolgimento delle parti sociali e delle associazioni. Agire sempre nell’emergenza non permette grandi ragionamenti”, afferma Gianmichele Passarini, presidente Cia Veneto. “Siamo consapevoli che ci sono più di 500.000 persone che vivono in difficoltà nella nostra regione” e “apprezziamo il fatto che sul tema ci sarà un supplemento di analisi, anche alla luce delle misure che metterà in campo il Governo nazionale”. Ma “la nostra posizione è sempre la stessa: occorrono risorse per il sociale, ma nella manovra di bilancio, di cui si è cominciato a parlare oggi, non si devono toccare i fondi per le imprese, che soffrono ormai da due anni”, continua Passarini, che rimette poi qualsiasi decisione alla Regione. “Questa tassa ricadrebbe sui cittadini, gli stessi che con un risultato nettissimo hanno votato questa amministrazione regionale. È quindi giusto che sia la Regione ad assumersi la responsabilità di decidere”.