Ci va giù pesante l’ex grillino Francesco Celotto contro il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti, accusato senza mezzi termini di essere un oscurantista e di censurare i libri che possono mettere in cattiva luce la ‘casta’ regionale leghista.
Nel mirino di Celotto c’è il rifiuto da parte di Ciambetti di concedere la sala consiliare per ospitare la presentazione di ‘Strade morte’, opera edita dallo stesso Celotto, di cui è anche coautore, sulle presunte lobby della politica regionale che attanagliano il sistema della viabilità veneta, sala che invece è stata concessa ad Ettore Beggiato per il suo ‘1866, la grande truffa’, che invece tratta il tema dell’annessione ‘forzosa’ del Veneto all’Italia.
‘È quantomeno vomitevole – esordisce Celotto – il comportamento di Ciambetti che tanto si è prodigato per concedere l’uso dei locali consiliari per permettere la presentazione di ‘1866, La Grande truffa (il cui merito lascio ai lettori ma che ha goduto del suo bel finanziamento regionale) scritto da tale Beggiato Ettore ex consigliere regionale del Carroccio e oggi addetto consiliare, un tempo si sarebbe detto portaborse, al seguito di un consigliere, tale Guadagnini Antonio eletto nella lista Indipendenza Noi Veneto, politicamente una stampella acefala della maggioranza leghista che appoggia il governatore Leghista Luca Zaia’.
Ma perché il comportamento di Ciambetti è così squalificante? Si chiede Celotto. ‘Come ha riferito il consigliere del Pd Andrea Zanoni, era stato proprio Ciambetti a negare l’utilizzo degli ambienti consiliari per la presentazione di un libro ‘Strade morte’ che vede il sottoscritto quale editore e coautore. Si tratta di un libro che narra le porcherie in tema di infrastrutture che, a partire dalla Pedemontana, stanno facendo fare al Veneto una figura ignobile. Sulla qualità letteraria di Beggiato, nemmeno mi soffermo. Ma sta di fatto che rimane patente la contraddizione. La contraddizione di uno scritto, sponsorizzato dall’amministrazione regionale, che alla fin fine denuncia le malversazioni dello stato italico sin dai suoi primi vagiti, a fronte di uno che invece denuncia le magagne di oggi. Alla fine il libro che vi sta tanto a cuore altro non è che l’ennesimo libro della Casta. Vorrei capire come mai in tanti anni di vita culturale a Beggiato non sia mai venuto in testa di scrivere un libro denuncia sullo scandalo della Pedemontana’.
La replica di Ciambetti, che in questi giorni sta partecipando a varie serate organizzate dalla Lega Nord per pubblicizzare il ‘No’ al prossimo referendum costituzionale del 4 dicembre, allontana le accuse e non polemizza sul contenuto dell’opera.
‘Non sono certo io – ha commentato il presidente del consiglio regionale – a decidere chi possa usufruire della stanza consiliare per presentare i propri lavori, ma l’ufficio di presidenza. Di certo è che la prassi usata in questi casi è quella di non dare spazio a chi è di parte. Il libro di Ettore Beggiato si fonda su documenti d’archivio, ed ha quindi un fondamento storico incontrovertibile. Qualche giorno fa abbiamo ospitato una serata sulle banche tenuta da Giovanni Coviello. Anche in questo caso l’organizzatore ha parlato con dati alla mano, la cui veridicità era indiscutibile’.
Marta Boriero