In piena campagna elettorale per la poltrona a nuovo governatore della Regione Veneto, Flavio Tosi questa volta punta i riflettori sulla Sanità.

E lo fa con una polemica diretta a Luca Coletto, assessore regionale alla Sanità, colpevole, a dire dell’attuale Sindaco di Verona, “di gravissimi svarioni”.

Due sono gli argomenti al centro degli attacchi di Tosi: la possibile abolizione del ticket e il costo esorbitante delle visite notturne.

“Gli svarioni di chi ha fatto l’assessore alla sanità per 5 anni ed è tuttora in carica sono purtroppo i più gravi in assoluto perché dimostrano una inammissibile ignoranza normativa – ha commentato Flavio Tosi – L’abolizione dei ticket regionali ‘imposti’ dalla legge nazionale sono possibili. Non sono né sogni né demagogia ed è possibile non applicarli così come è stato possibile non applicare le addizionali regionali Irpef e sanitarie”.

Il candidato alla prima poltrona del Veneto ha poi spiegato che i ticket sono solo poste finanziarie che vengono scalate in sede di riparto alle regioni. “Sono strumenti di pura riduzione della spesa che si può abile con l’introduzione dei costi standard nella sanità regionale”.

L’attacco di Tosi non si ferma qui e non risparmia le aperture notturne alle visite negli ospedali, provvedimento di cui Coletto e la regione sono andati fieri.

“Le prestazioni notturne sono una costosa operazione di Sanità mediatica che ha portato un aumento di spesa del 150% – ha commentato Tosi – Solo motivi elettorali possono aver indotto l’assessore Coletto a esaltare un provvedimento come quello delle aperture notturne che, se vuole essere credibile quando sostiene che i tempi d’attesa  si sono ridotti del 7%, deve rendere pubblici i dati di ogni singola Ulss. Inoltre – ha continuato – dovrà confermare che le prestazioni notturne hanno significato un aumento di spesa del 150%. In pratica, le prestazioni notturne potevano essere fatte di giorno con un costo decisamente minore. In sostanza – ha concluso – la sanità notturna è stata semplicemente un’operazione mediatica”.

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