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Thiene. Il Comune raggiunge accordo con la Tintess

“L’accordo che abbiamo concluso – dichiara il Sindaco, Giovanni Casarotto – ci soddisfa, considerando l’esito negativo, per il Comune, del ricorso al Tar. Obiettivamente, l’aver perso la causa in primo grado non ci dava molte speranze di un rovesciamento della sentenza a nostro favore in sede di nuovo ricorso al Consiglio di Stato. Per questo, vista la disponibilità che la ditta ci ha dimostrato nel corso delle lunghe trattative dell’anno scorso e la constatazione che la soluzione al disagio della cittadinanza per l’emissione di cattivi odori rischiava di non avere, ancora una volta, tempi certi e comunque sicuramente più lunghi, abbiamo ritenuto importante raggiungere un accordo che prevede il termine dei lavori per l’impianto di emissioni a dicembre 2016. Inoltre, fino al collaudo del nuovo impianto, la Tintess si impegna a non aumentare, ma a mantenere il limite della vecchia autorizzazione e cioè delle 30mila tonnellate all’anno di rifiuti e a non utilizzare i nuovi codici CER, già autorizzati dalla Regione, che avrebbero aumentato la gamma dei rifiuti da trattare”.

Tempi certi per il collaudo e per la fine lavori di realizzazione dell’impianto trattamento emissioni e l’impegno a non aumentare, nel frattempo, le quantità di rifiuti trattati né ad utilizzare nuovi codici CER sono dunque gli obiettivi raggiunti dall’Amministrazione Comunale nella vicenda Tintess.

Quella dei cattivi odori emessi dalla ditta Tintess è una lunga vicenda, che era sfociata in maniera eclatante, tra il 2014 e la prima metà del 2015, in una serie di vibranti proteste e di lamentele da parte dei residenti, nella nascita di un apposito Comitato e nel coinvolgimento delle forze politiche cittadine.

Dopo un tentativo fatto dall’attuale Amministrazione per giungere ad un accordo con la proprietà, non condiviso da alcune forze politiche dell’opposizione e dal Comitato, il Comune aveva deciso di proseguire con il ricorso al TAR, chiedendo l’annullamento dell’autorizzazione concessa nel 2014 dalla Regione per la conversione da impianto di recupero a impianto di trattamento dei rifiuti speciali, provvedimento che permetteva alla ditta di rimodulare la filiera dei rifiuti liquidi e di aumentare la quantità e la qualità degli stessi rifiuti trattati.

Nel giugno 2015 il TAR aveva sentenziato, respingendo le istanze del Comune e dando ragione a quelle della ditta.

Due le strade possibili a questo punto per il Comune: ricorrere al Consiglio di Stato, che difficilmente avrebbe modificato la sentenza del TAR, vista la motivazione della sentenza di primo grado, oppure giungere ad un accordo con la ditta per ottenere tempi certi e programmati di realizzazione dell’impianto, senza ulteriori rinvii e ritardi in attesa dell’esito del ricorso di secondo grado.

Nelle scorse settimane il Sindaco ha riavviato la trattativa con la ditta, addivenendo ad un accordo.