“Il problema sicurezza è di competenza dello Stato, a cui spetta il compito di proteggere i cittadini, di tutelarli e soprattutto di investigare sui crimini che si registrano sul territorio. Lo Stato è latitante e noi, come amministrazione comunale, non sappiamo più cosa fare. Abbiamo chiesto aiuto formalmente alle autorità, ma nessuno ci dà ascolto ed i cittadini non possono prendersela con il Comune, che ha mezzi e poteri limitati ed è una vittima anche lui”.

C’è amarezza nello sfogo dell’assessore alla sicurezza Alberto Samperi, quasi esaperazione per l’incremento di reati predatori a Thiene e la mancanza di risposta da parte di chi dovrebbe arginare un fenomeno che rende più insicuri i cittadini non abituati a furti in appartamento e ai danni di esercizi commerciali. I ladri sembrano essersi scatenati da un anno a questa parte e non c’è famiglia che non denunci di aver subito la visita dei ladri. Garage forzati, biciclette che spariscono in pieno centro storico e ci sono famiglie che raccontano di aver dovuto ricomprare 5 bici nel giro di una settimana. E ancora, spaccate ai negozi, i cui titolari non riparano più le vetrate. Abitazioni svaligiate e numeri che sono messi nero su bianco in Prefettura e che dimostrano l’aumento dei reati.
“Non ce ne siamo stati con le mani in mano – spiega Samperi – abbiamo intensificato i controlli e i servizi con la nostra Polizia Locale, abbiamo scritto più volte al Prefetto e al Comandante Provinciale dei Carabinieri perchè vengano messi più uomini in divisa sulle SAMPERIstrade. Ormai è certo che a Thiene oltre a mancare la prevenzione, è totalmente assente la repressione dei reati sui quali occorrerebbe investigare come solo le forze dell’ordine preposte a farlo possono fare. Non è possibile per esempio che vengano rubate centinaia di biciclette e non si sappia dove vanno a finire, che non si trovi mai un responsabile eppure c’è chi le ruba, chi le trasporta, chi le rivende. E gli investigatori dove sono? Sono mesi che non c’è una operazione di successo che metta dietro le sbarre qualche delinquente. L’azione di contrato a questa criminalità diffusa è gravemente insufficiente, qualcuno dovrebbe riflettere su questo punto. La gente comune se la prende con noi amministratori che dobbiamo rispondere ai cittadini, ma noi più che sollecitare, chiedere aiuto e denunciare quanto sta accadendo, non sappiamo più cosa fare. Chi sta a Vicenza nei palazzi dello Stato ed avrebbe come compito quello di garantire la sicurezza del territorio, se ne sta comodamente seduto sulla propria poltrona non dovendo rispondere alla gente. Risale a circa 20 giorni fa, l’ultima lettera inviata al Prefetto. Non ci è mai stata data risposta. Se questa non è assenza dello Stato, spiegatemi cosa è”.

Natalia Bandiera

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