Il caso dello studente della scuola media Ferrarin, picchiato da un bullo per dieci euro ha fatto intervenire l’assessore Elena Donazzan, che non vuole che l’ennesimo episodio tra adolescenti, faccia perdere l’attenzione su un fenomeno spesso sottovalutato. L’amministratore regionale punta l’indice contro genitori, che una volta messi al corrente di quanto fatto da figli bulli, reagiscono con superficialità. “I dati dell’indagine Censis, svolta in collaborazione con la Polizia postale, e i dati che emergono quasi quotidianamente dalle cronache evidenziano nel bullismo, e in particolare nel bullismo nella rete, i segnali di una vera e propria emergenza educativa, sottovalutata nella comprensione sociale e dagli stessi educatori”. E’ quanto dichiara l’assessore all’Istruzione e alla Formazione della Regione Veneto, commentando i dati della ricerca Censis “Verso un uso consapevole dei media digitali” presentata alla Scuola superiore di polizia. Dai dati risulta che in metà delle scuole italiane i presidi hanno dovuto gestire casi di violenza e molestie perpetrate attraverso la rete, ma che, nella maggioranza dei casi, i genitori tendono a sminuire l’accaduto, considerandolo alla stregua di uno scherzo da ragazzi.
“Per i genitori pare che molestie, adescamenti e messaggi a sfondo sessuale inviati nelle chat e nei social non costituiscano problema – continua l’assessore – quasi che la rete sia una riserva virtuale, un luogo di incontro esente da qualunque forma di vigilanza e controllo. Proporrò all’Ufficio scolastico regionale, con il quale abbiamo già promosso in passato alcune sporadiche iniziative in questo settore, di promuovere una campagna educativa per una cultura della sicurezza nella rete, che sia rivolta non solo ai docenti e ai ragazzi, ma anche ai genitori”.
“Purtroppo questi episodi, non sono una prerogativa isolata del Vicentino: spesso per cautela o per sottovalutazione non si parla di questi fatti delittuosi posti in essere da minorenni, come è avvenuto a Thiene – incalza Elena Donazzan – Sono aggressioni e atti di violenza fuori controllo per numero e per tipologia, minimizzate alla stregua di una ‘birichinata’, mentre invece dovrebbero essere trattate con la giusta severità’.