Un project financing che sta facendo perdere qualità a servizi ed un futuro incerto per la sanità dell’Alto Vicentino per quei ‘lacci contrattuali’, che preoccupano per via di canoni di servizio, di noleggio di impianti e macchinari e della stessa struttura ospedaliera. E ancora, canoni che con il passare del tempo si ingrossano a vantaggio dei privati, che nel project financin che ha dato vita all’ospedale unico di Santorso, sembrano guadagnarci a dismisura. A fronte di tutte queste ‘ansie’, un dg attento e soprattutto volenteroso nel voler affrontare con serietà e studio approfondito le le sorti della sanità del nostro comprensorio.
Preoccupazioni di cui si è fatto carico il gruppo La Cordata, che si dice soddisfatto dopo l’incontro con il nuovo direttore-commissario Giorgio Roberti, che ha ricevuto i rappresentanti l’altro ieri, dedicando il suo tempo per cause in cui ha dimostrato di crederci lui per primo. ‘Vogliamo esprimere innanzitutto profonda gratitudine per la tempestività nell’accogliere la nostra richiesta ed inoltre per la disponibilità dimostrata nell’ascoltare le istanze da noi presentate – ha esordito La Cordata – Un fatto, questo, che riteniamo essere un notevole cambio di rotta rispetto alla precedente gestione’. E qui la frecciata all’ex dg Daniela Carraro con cui il gruppo apartitico non aveva grosso feeling, nonostante le incessanti richieste di dialogo.
Il Gruppo La Cordata, che dal 2012 denuncia disservizi, malfunzionamenti e pone preoccupazioni in merito alla gestione finanziaria collegata alla costruzione in project financing del nuovo Ospedale Unico dell’Altovicentino, finalmente ha potuto esporre nella sede più appropriata le questioni derivanti per lo più dalla sensibilità e dai pareri più volte raccolti tra i cittadini della nostra Ulss.
‘L’idea de La Cordata, relativamente al contratto di project, è sempre stata neutrale a proposito dello strumento in sé, evidenziandone, però, i potenziali limiti e le criticità, senza mai escluderne i vantaggi possibilmente da esso derivanti. Se nell’opinione di molti ad emergere sono prevalentemente gli aspetti critici e negativi rispetto agli eventuali vantaggi ciò deriva, a nostro dire, dal fatto che poco si conosce di questo contratto, di come esso sia applicato, di quali siano gli obblighi, i vincoli o i doveri del concessionario privato e quali siano quelli dell’ente pubblico – si legge nel comunicato stampa – il dg ha garantito di disporre dei mezzi idonei e di avere la ferrea volontà di controllarne la gestione con oculatezza. Accogliamo favorevolmente le parole espresse e chiediamo che il controllo del pubblico sulla gestione privata sia attento e continuo, facendo si che al verificarsi di episodi di malfunzionamento e disservizio che dovessero ancora riscontrarsi, siano applicate con fermezza le penali e le misure sanzionatorie. Anche sulla questione dei costi dei canoni ed il peso della loro costante rivalutazione nel tempo, Roberti ha con noi convenuto il fatto che in generale le risorse non siano più quelle dei tempi passati e che specie per i servizi sul territorio,indispensabili per un ospedale per acuti, bisognerà augurarsi che questi vadano a regime. A noi, ma non solo a noi, pare che questi costi stiano continuando inesorabilmente ad aumentare e che si ripercuotano, già oggi, su altri ambiti quali ad esempio la forte razionalizzazione di alcuni servizi, già più volte constatata’.
La Cordata conclude: ‘Sembra, con questo primo incontro, essersi avviata una nuova fase di confronto e dialogo che speriamo utile all’intera cittadinanza per dipanare almeno in parte le preoccupazioni con ragione esistenti e per la stessa azienda sanitaria; aperture e rassicurazioni lasciano intendere che con la nuova direzione si stia avviando un nuovo percorso al fine di chiarire e porre a confronto le opinioni delle associazioni e delle rappresentanze del territorio, le critiche e le proposte, nella nostra personale speranza che sempre maggiore luce venga fatta relativamente ai dubbi e le ombre che circondano il contratto di project financing dell’ospedale di Santorso, purtroppo ancora, per noi, in gran parte segreto’.
Redazione