Altro che Altovicentino unito. Era appena venerdì scorso quando nella lussuosa Villa Godi Malinverni di Lugo si parlava di città metropolitana, di compattezza di sindaci pronti a fare cordata per diventare un tutt’uno in nome del bene comune di un territorio che raccoglie circa 220mila abitanti e oggi arriva un comunicato stampa dai contenuti piuttosto forti. ‘Siamo pronti alla mobilitazione se la Prefettura requisirà immobili a Schio’.
Nell’occasione molti sindaci avevano spiegato la scelta di aderire ad un documento che serve ad arginare un numero che a Schio è fuori controllo da diverso tempo con 104 immigrati gestiti dalle cooperative, dalle parrocchie e dai privati e con l’esclusione di un Comune, che non ne ha voluto sapere, ma che li subisce comunque e che molto probabilmente, ne subirà ancora.
E perchè allora a Schio ce ne sono 104 e ne sarebbero previsti di altri? Eppure il sindaco Orsi, in disaccordo con la maggioranza dei colleghi dell’Alto Vicentino aveva detto no. A questo punto, non gli conveniva aderire al protocollo per limitare un numero che alla fine non potrà nemmeno controllare?
Altro quesito spontaneo: ma l’ex ospedale De Lellis non è di proprietà dell’Ulss 4?Può opporsi un sindaco all’ingresso di ospiti in casa altrui?
Una cosa è certa, dopo questi mesi di polemiche e proteste: dire no alla Prefettura non significa non avere immigrati, ma questo era stato detto da prima dell’estate quando durante la trattativa, il capo del governo di Vicenza aveva detto a chiare lettere: ‘O firmate e scendiamo a compromesso sul numero o ve li metto lo stesso’
Natalia Bandiera