“Il Veneto è come una enorme ciminiera: in questi giorni l’inquinamento dell’aria è alle stelle, come certificato ieri da Arpav, con il raggiungimento del livello di criticità 2. Per tre giorni consecutivi le concentrazioni di polveri sottili hanno superato i 100 microgrammi per metrocubo in sei province su sette; in alcuni casi, le centraline hanno registrato dati cinque volte oltre i limiti giornalieri di concentrazione stabiliti per legge. Di fronte questi dati drammatici spicca il silenzio del governatore Zaia che come Ponzio Pilato se ne lava le mani e lascia la patata bollente in mano ai sindaci, confermando la sua predilezione per la politica dello scaricabarile”.
È la presa di posizione del Consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni sul tema delle politiche ambientali. “Come ha denunciato il sindaco di Treviso Manildo – prosegue il Consigliere – non è possibile che le amministrazioni locali vengano lasciate sole di fronte a scelte così importanti. Serve un radicale cambio di rotta da parte di Zaia e della sua Giunta e un’imposizione della Regione che obblighi tutti i Comuni a prendere contromisure. Non possono chiamarsi fuori, visto che sono corresponsabili. Questa situazione testimonia, infatti, l’assoluta inefficacia del Piano aria dello scorso anno, nonostante i numerosi segnali d’allarme. Il Veneto è una delle regioni più inquinate d’Italia, Italia che è stata condannata dall’Unione Europea per violazione della Direttiva sulla qualità dell’aria nel 2012 ed è dal 2014 sotto procedura di infrazione per lo stesso motivo, con rischio concreto di sanzioni. Di smog ci si ammala e si muore: l’Agenzia Europea Ambiente (dati 2015) ha stimato nel nostro Paese circa 91mila decessi prematuri legati all’inquinamento dell’aria, mentre un recentissimo studio universitario condotto su bambini tra sei e otto anni ha evidenziato mutazioni nel Dna in un caso su due”.
“Negli ultimi tempi Zaia sforna una task force dietro l’altra per porre rimedio agli errori della sua Giunta, dai Pfas alla Pedemontana – conclude Zanoni – ma sull’aria che affumica e avvelena i veneti resta in colpevole silenzio”.