Graziano Tribbia, candidato sindaco della lista civica “Nuovi sguardi” per le amministrative di Piovene Rocchette. Prima curiosità: perché i Piovenesi dovrebbero votare per lei?

“Brutta domanda: uno dei miei motti preferiti è ‘bravo, te lo devono dire gli altri’. Generalmente sono conosciuto per la mia competenza,

per essere sempre stato un innovatore, sia nella pubblica amministrazione sia nel settore primario. Ma, soprattutto, credo di essere apprezzato per l’entusiasmo e la disponibilità nell’aiutare gli altri. Ritengo poi di avere una squadra formata da persone capaci, una squadra eterogenea sotto il profilo dell’età e delle competenze”.

La vostra lista ritiene basilare il coinvolgimento e la collaborazione del cittadino con “forme partecipative reali”, come spiegate sulla vostra pagina Facebook. Cosa vuol dire in pratica?

“Troppo spesso, in campagna elettorale, vengono fatti incontri a livello territoriale con la cittadinanza o con le associazioni che portano promesse sulla realizzazione di alcuni interventi senza avere la conoscenza delle risorse effettive a disposizione e dei vincoli sia economici, sia territoriali. Non c’è nulla di più virtuale.

Fare ‘forme partecipative reali’ significa costruire i bilanci preventivi annuali dopo che i cittadini e le rappresentanze ci avranno esposto le loro esigenze, nella consapevolezza che la responsabilità delle scelte deve rimanere in capo all’Amministrazione. Non dobbiamo dimenticare che chi verrà eletto in questa tornata elettorale con la presenza di sei liste, potrebbe vincere con il consenso reale del 15% dei cittadini. Per le scelte più importanti, come le grandi opere a livello economico/territoriale, riteniamo quindi necessaria una consultazione popolare. Sarebbe corretto rispettare il pensiero della reale maggioranza dei cittadini di Piovene Rocchette”.

Quali sono i settori su cui avete intenzione di puntare in una eventuale futura amministrazione?

“Associazionismo, volontariato, ma anche rapporti con il cittadino. E i giovani, ovviamente”.

L’amministrazione Colman è allo scadere del suo decennale mandato. Qual è il giudizio complessivo? Qualcosa di positivo, o da eliminare?

“L’Amministrazione Colman non ha operato male. La nostra lista vuole portare dei miglioramenti sul fronte della cultura, dei rapporti col cittadino e nel creare rete con gli altri comuni. La vicenda del nuovo centro polifunzionale di via Trento avrebbe potuto essere gestita in modo migliore, magari inserendo nei rapporti con l’Ater anche altre soluzioni relative al recupero di Villa Jole da concordare con il Seminario Vescovile di Padova. Ma non intendiamo commentare le scelte di altri. Il nostro stile sarà sempre quello di proporre le nostre idee senza eccessi e di evitare di denigrare gli altri, confidando che tutti adottino la nostra stessa etica comportamentale”.

Argomento scottante che sta a cuore ad un altro candidato sindaco, Renzo Priante: la Valdastico Nord. Qual è la sua personale posizione?

“Tutt’altro che scottante: chiedere a chi si è speso per anni a favore dell’imprenditoria veneta a tutti i livelli, cosa ne pensa del proseguimento a Nord dell’Autostrada Valdastico è come chiedere all’agnello se preferisce evitare di partecipare al pranzo di Pasqua. La mia personale posizione è a favore di un’opera che ritengo indispensabile per la nostra economia. Siamo comunque convinti che la prosecuzione dell’autostrada Valdastico a Nord abbia una necessità procedurale che prevede il suo inserimento in una Legge Obiettivo o comunque in una legislazione che non consente il blocco dei lavori da parte delle amministrazioni locali. Se questo avverrà, dopo tutte la valutazioni di rito, paesaggistiche, ambientali, economiche, finanziarie e via valutando, il Comune non avrà alcuno strumento per opporsi praticamente”.

Se vincesse, quale sarebbe il suo primo atto come Sindaco?

“Il primo periodo lo dedicherei esclusivamente alla conoscenza della situazione interna, sotto tutti i punti di vista. Fortunatamente ho trascorso una quindicina d’anni della mia vita come responsabile di uffici tecnici comunali, conosco molto bene la struttura di un comune e credo di essere agevolmente in grado di appropriarmi in fretta della situazione globale, così da poter iniziare a sviluppare quanto prima il nostro programma”.

di Marta Boriero

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