Passa in consiglio regionale del Veneto la mozione sui Pfas che prevede il censimento di tutti gli scarichi. La reazione a caldo della Miteni: “Riteniamo molto importante che la Regione Veneto abbia deliberato un censimento di tutti gli scarichi”.
L’azienda di Trissino, sin dall’inizio del caso Pfas era finita nel mirino di Arpav, ambientalisti e di una grossa fetta della politica locale che la ritenevano, ed ancora oggi lo fanno, la principale responsabile del più vasto inquinamento, che ha sempre rigettato ogni accusa sembra volersi togliere qualche sassolino dalle scarpe: “Finalmente un approccio serio e sistematico che aiuterà a capire da dove arrivano queste sostanze e come finiscono nelle acque – continua precisando la Miteni – Ci siamo sempre messi a disposizione delle istituzioni, con il nostro patrimonio di conoscenza tecnica e scientifica, per fornire tutte le informazioni sui perfluoalchilici, è bene che con questo censimento vengano considerate anche le immissioni puntuali di Pfas, noi abbiamo un ciclo di lavoro costante con gli scarichi monitorati e controllati ininterrottamente, mentre molte aziende che utilizzano i Pfas scaricano solo in una fase del ciclo produttivo ed è in quel momento che deve avvenire il monitoraggio”.
Il tutto finalizzato a rendere maggiormente concreta l’azione della Regione nel caso Pfas, affinché divenga promotrice di progetti coordinati, come precisa la Guarda: “Istituzioni, enti, consorzi e mondo industriale coordinati assieme col fine ultimo di abbattere la concentrazione di Pfas nelle acque superficiali”.
Dello stesso avviso la Miteni che conclude: “Auspichiamo che la decisione del Consiglio regionale di censire tutti gli scarichi, apra una nuova fase basata su un confronto costruttivo per affrontare e risolvere le problematiche legate ai Pfas”.
Paola Viero