Procede spedita la giunta regionale veneta su una strada che ancora deve essere fatta, incalzando la ditta Sis a trovare i soldi e a completare il cantiere secondo i tempi previsti. A fare pressing alla Sis sarà Alessandro Benassi direttore in regione dell’area tutela e sviluppo del territorio e nuovo referente per il cantiere.

Il fascicolo della Pedemontana sembra dunque stare in cima a tutti gli altri in regione, particolarmente caro e spinoso al presidente Luca Zaia, al suo vice Gianluca Forcolin e all’assessore regionale alle infrastrutture Elisa De Berti, che puntano sul cantiere come al cavallo vincente scrollandosi di dosso gli attacchi dell’opposizione che ha sempre giudicato inutile e costoso il progetto: “Noi ribadiamo che è un’opera costosissima e inutile – afferma Arianna Spessoto parlamentare del M5S – Un’infrastruttura che non è giustificata da nulla, alla fine saranno i cittadini a rimetterci due volte, prima con l’esborso dello Stato, poi col pedaggio”.

A dare man forte alla giunta di Zaia è l’onorevole Andrea Causini (Area Popolare Ncd-Udc): “La pedemontana deve essere completata, sarebbe delittuoso non farlo, a fronte ovviamente delle debite garanzie economiche”. Perché il problema sta proprio in quei 1,6 miliardi di euro che la Sis, aggiudicataria dei lavori con la formula del project financing accollandosi tutti i costi della realizzazione a fronte degli introiti futuri del pedaggio. Soldi che deve mettere sul piatto a fronte delle garanzie che saranno presentate da Cassa Depositi e Prestiti che, facendo un po’ di conti sui ricavi del traffico, ha manifestato delle riserve. “In commissione Trasporti farò la mia parte – continua Causini – Per convincere il ministro Delrio ad accorciare al massimo i tempi dell’intervento”.

A cercare notizie dal dicastero retto da Graziano Delrio ministro delle infrastrutture al momento se ne ricava poco, soprattutto dopo il summit di fine luglio tra Regione, Stato e ditta appaltatrice sul destino del cantiere in dirittura di un ipotetico stop ai lavori, fatta salva una dichiarazione di pochi giorni fa dove sottolineava che il problema principale sono appunto i fondi che la Sis deve trovare, sottolineata dalla soddisfazione dell’onorevole Roger De Menech (PD) “ Come a detto Delrio lo Stato non è più un bancomat – continua De Menech – Il problema finanziario e sono sicuro che il ministro che ha completato la Salerno-Reggio Calabria saprà condurre in porto anche questa infrastruttura”.

Questo il presente del cantiere, fiore all’occhiello del nord est per la giunta veneta, che spinge sull’acceleratore affinché i lavori vengano conclusi e l’opera venga consegnata al territorio che, nel frattempo, vede uno sviluppo economico delle persone e delle attività sparse sempre più in affanno. Sarà dunque compito di questa nuova task force con Benassi in prima linea a vigilare sui lavori e sui tempi controllando che le ruspe non si fermino, soldi permettendo.

P.V.

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