“La nuova convenzione con Sis non è una semplice rimodulazione del piano finanziario. Qui si cambia radicalmente il rapporto tra chi concede e chi fa l’opera. E il rischio viene sostanzialmente spostato in carico alla Regione – e quindi ai veneti – mettendo invece il privato al riparo. Quello che la maggioranza propone, dopo aver rifiutato ogni nostra proposta alternativa, è un accordo al ribasso con tante ombre a partire dalle incertezze sui flussi di traffico e sugli incassi, a fronte invece della certezza del canone da pagare e dei rischi che ci si sta accollando sulle spalle dei cittadini”. Ad affermarlo questa mattina i consiglieri regionali del Partito democratico Stefano Fracasso, Alessandra Moretti, Graziano Azzalin, Bruno Pigozzo, Andrea Zanoni, Francesca Zottis e la consigliera Cristina Guarda del gruppo Alessandra Moretti Presidente, nel corso di una conferenza stampa sulla nuova convenzione, la terza, per la realizzazione della Superstrada Pedemontana. I consiglieri hanno elencato i singoli punti sui quali intendono puntare l’attenzione nella Commissione in programma domani (martedì 4 aprile).
Oltre al rischio della domanda (traffico) che si sposta dal concessionario al concedente “nonostante nel 2013 nel corso del procedimento EU PILOT 5011/2013/Mark la Regione scrivesse che ‘il rischio di domanda risulta principalmente in capo al concessionario’ “, ci si è soffermati in particolare sulle proiezioni del traffico.
Oltre al rischio della domanda (traffico) che si sposta dal concessionario al concedente “nonostante nel 2013 nel corso del procedimento EU PILOT 5011/2013/Mark la Regione scrivesse che ‘il rischio di domanda risulta principalmente in capo al concessionario’ “, ci si è soffermati in particolare sulle proiezioni del traffico.
“Queste – hanno evidenziato i consiglieri – si basano sull’assunto che il trend sarà equivalente a quello registrato sulla A4 dal 1970 al 2010 (145%), ma nel 1970 il tasso di motorizzazione era del 209×1000, nel 2001 del 584, nel 2009 del 601. Difficile pensare che dal 2020 al 2059 il tasso di motorizzazione cresca come in passato. Stime prudenziali, che assumono il tasso di crescita medio europeo (1,26% anno), generano minori entrate da tariffa per quasi 2 miliardi. Differenza che dovrebbe essere colmata con ulteriori risorse del bilancio regionale”.
Altri aspetti evidenziati riguardano poi la manutenzione, le penali, il canone di disponibilità e le condizioni per la decadenza della concessione.
Altri aspetti evidenziati riguardano poi la manutenzione, le penali, il canone di disponibilità e le condizioni per la decadenza della concessione.