‘Rinegoziare il contratto con la Sis per evitare l’incubo di un Mose 2’. Nonostante un contratto nazionale che sta facendo lavorare a braccetto Lega e Movimento 5 Stelle, rimane aperta la guerra tra i due partiti in seno al consiglio regionale, dove Jacopo Berti non abbassa la guardia sul tema Pedemontana.
Ieri, in un’intervista al Mattino di Padova, Berti ha chiesto ufficialmente al ministro alle infrastrutture Danilo Toninelli di occuparsi dello stato dei lavori, di venire in Veneto per rendersi conto personalmente di quanto sta accadendo. ‘Questa autostrada prima costava un miliardo, poi due, ora forse tre, ma tirate le somme, ne spenderemo 15, alla fine della concessione nel 2038. Non lo dico io, ma la Corte dei Conti’.
‘Le rassicurazioni della Regione sono sbrigative e non ci rassicurano. Non basta dire ‘tranquilli, stiamo pulendo’, vogliamo garanzie. Paghiamo canoni salatissimi e non deve esserci una cartaccia fuori posto’.
Ma quello che potrebbe cambiare le carte attualmente in tavola rimangono i costi esorbitanti di un’opera, che dovranno essere passati al setaccio dal neo ministro Toninelli.
Prima del voto che ha portato poi i 5 Stelle al governo, come si ricorderà, era stato stilato un programma, nel quale i ‘grillini’ promettevano la rivisitazione dei contratti riguardanti le opere pubbliche in costruzione e in previsione. Tra queste proprio la Pedemontana giudicata ‘inutile’.
‘L’ultima modifica del consiglio regionale ha cambiato radicalmente il tipo di contratto – spiega Berti – non siamo più di fronte ad un project financing, ma ad un accordo che cancella il rischio d’impresa e spalanca le porte ad un’azienda privata che può incassare gli utili d’esercizio mentre i grattacapi sono scaricati sulla Regione. E’ doverosa la rinegoziazione dell’accordo per non mettere in ginocchio le casse regionali’.
N.B.