Vuole iniziare col mantenere le promesse. Vuole cominciare il suo mandato individuando gli sprechi e per Valter Orsi quell’auto blu che dovrebbe servire al sindaco per muoversi non serve. La Bmw blu di proprietà del Comune di Schio verrà messa all’asta ed il ricavato verrà messo a disposizione dei bisognosi. ‘Userò la mia Lancia, che nonostante non sia così nuova, mi basterà per condurmi là dove dovrò andare’.
Valter Orsi non si sottrae alle domande della stampa che lo chiama in queste ore per commentare il suo successo alle urne. Il suo tono è sempre quello dell’uomo umile, nonostante ora sia il neo primo cittadino di Schio. Al telefono alterna momenti di razionalità quando parla della sua responsabilità di amministratore della res pubblica in un momento di grave difficoltà economica con momenti di emozione, che sfiora la commozione quando il pensiero va a sua figlia. ‘Le parole più belle di congratulazione me le ha dette lei’.
Ma il più sentito ringraziamento è andato alla sua ‘grande’ squadra, con cui ha iniziato la campagna elettorale in giro per Schio ben due anni fa. ‘Mi hanno supportato in una maniera straordinaria – racconta – le decisioni le abbiamo sempre prese insieme e prometto di continuare in questa direzione. Sono stati loro la mia forza, anche nei momenti di stanchezza e di tensione. Ce ne sono stati, ma abbiamo sempre superato tutto senza mai perdere l’obiettivo’.
Orsi, dopo il suo ringraziamento a chi l’ha sostenuta per tutto questo tempo, a chi vuole dire grazie?
Agli scledensi che mi hanno votato perchè hanno creduto in me. Io sono stato in giro per mesi per cercare di ascoltare quello che avevano da dire, le loro istanze, le loro richieste di cittadini, ma loro mi hanno premiato scegliendomi. Non smetterò mai di essere grato per questa fiducia e prometto che farò di tutto per non deluderli.
Il distacco al primo turno era tanto con Dario Tomasi che aveva grandi numeri dalla sua parte. Quando ha iniziato a crederci?
Quando è iniziato lo spoglio alla chiusura delle urne. Sin dai primi seggi ho constatato il numero di preferenze. Ho capito che ero vicino al traguardo. Poi, il trionfo.
Si è visto con Dario Tomasi? Cosa vi siete detti dopo il verdetto?
Ci siamo stretti la mano e ci siamo fatti i complimenti a vicenda per una campagna elettorale sempre ‘pulita’. Non siamo mai scaduti, niente colpi bassi e sempre nel rispetto reciproco.
Cosa ha sbagliato secondo Lei, Tomasi?
Ha sottovalutato l’ascolto e la voglia di cambiamento degli scledensi, ormai insoddisfatti di un’amministrazione comunale che però, Tomasi non ha mai messo in discussione. Al contrario, io avevo percepito da tempo l’esigenza dei miei concittadini, che volevano un sindaco che stesse in mezzo a loro, in mezzo al popolo, a quella gente sfiduciata, che ha bisogno di credere ancora in una politica pronta a tendere la mano. Tomasi ha sottovalutato la voglia di essere coinvolto che il cittadino aveva a Schio. Io ho puntato molto sul contatto umano.
Lei è un artigiano, pensa che lascerà il suo lavoro?
Sto valutando. E’ chiaro che fare il sindaco non è cosa da poco, quindi l’impegno pubblico mi costringerà a prendere delle decisioni.
E sulla squadra tecnica che lo affiancherà nel suo lavoro di sindaco cosa ci può dire?
Ho le idee abbastanza chiare e la squadra è già quasi pronta.
N.B.