Un’organizzazione impeccabile ha accolto ad Asiago il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che questa mattina è arrivato in Altopiano per le celebrazioni del Centenario della Grande Guerra.
Accompagnato dal ministro alla Difesa Roberta Pinotti, davanti ai sindaci e ai rappresentanti istituzionali di Provincia e Regione Veneto, il capo di stato, nel suo discorso, ha detto: “La guerra è moltiplicatori di lutti e sofferenze”. Un monologo che ha entusiasmato molti dei sindaci presenti, che hanno ‘letto’ nelle parole di Mattarella un inno alla pace, all’Europa e all’unità d’Italia.
“È stata la pace e non la guerra ad assicurare stabilità e progresso – ha sottolineato il presidente della Repubblica – è stato il dialogo non lo scontro a permettere le grandi conquiste civili ed economiche di questi 70 anni. Sono state le intese, le alleanze non aggressive, le unioni sovranazionali e non le chiusure e le barriere a garantire al nostro paese e agli altri la libertà e il benessere. Bisogna raccogliere quel sogno e oggi sono qui per questo, con i rappresentanti del Governo, del Parlamento, della Regione Veneto, i Sindaci, affinché la tragedia di una guerra fratricida non abbia mai più a ripetersi”.
Soddisfatto anche Sandro Maculan, sindaco di Zugliano, che ha detto: “Il presidente ha spiegato le motivazioni che hanno portato alla democrazia europea, che festeggia i suoi 70 anni. Una democrazia che è nata proprio dopo le due guerre mondiali, grazie a chi ci ha creduto e ha costruito un percorso di pace”. Orgogliosi di indossare la fascia tricolore anche Luca Cortese e Gildo Capovilla, rispettivamente sindaci di Sarcedo e Cogollo del Cengio. “Discorso impeccabile del presidente – ha sottolineato Cortese – che ha toccato argomenti di attualità”. “Mi sono emozionato – ha spiegato Capovilla – e mi è piaciuto l’intervento del ministro Pinotti”. Roberta Pinotti, nel suo intervento, ha puntato il faro sulla situazione dei profughi. “Nessuno deve volere muri e barriere – ha detto – L’Europa è stata pensata e scelta per superare le guerre, non possiamo tornare indietro. Oggi tutto è cambiato rispetto alla prima Guerra Mondiale – ha ricordato – ma proprio perchè tutto è cambiato sarebbe drammaticamente ironico se proprio tra Italia e Austria, un secolo dopo gli eventi che oggi ricordiamo, si concretizzassero nuovi tipi di fratture, si materializzassero sinistri simboli nel contempo nuovi e antichi come muri e barriere a promuovere differenze”.
Al termine della visita, Mattarella ha sorvolato in elicottero il Monte Ortigara e ha deposto una corona d’alloro nella chiesetta delle Lozze, luogo teatro di una importante battaglia.
Anna Bianchini