Il giorno dopo la pioggia anche Cogollo del Cengio fa una valutazione del weekend di maltempo e il primo cittadino accusa chi in passato, ha concesso l’edificabilità delle zone acquitrinose del suo territorio.
Gli allagamenti che ieri mattina hanno creato lo stato d’allerta in paese e che hanno visto tanti campi e giardini trasformarsi in grandi risaie e piscine, sono passati senza lasciare danni pesanti , tuttavia il grido di accusa lanciato dal primo cittadino Riccardo Calgaro attraverso la sua pagina Facebook è chiaro e forte: ‘Solite problematiche, tanta pioggia, allagamenti nelle solite zone che non erano adatte un tempo nemmeno alla coltivazione del mais tanto erano acquitrinose. Ora ci sono centinaia di abitazioni. Ma chi – ha continuato – trent’anni fa ha deciso di rendere edificabili queste zone per fare i suoi affari o quelli degli amici, se ne sta oggi a casa a godersi i suoi soldini, se questi non sono già all’estero’.
Un’accusa pesante quella di Calgaro, il quale ha trascorso la mattinata a monitorare le zone ed è tornato a casa ‘inzuppato fino alle ginocchia. ‘Anche a casa mia – ha scritto – c’era poca luce e 30 centimetri di acqua in cantina. Mio papà diceva che è normale perché per il principio dei vasi comunicanti, l’acqua va sempre verso il basso. Poi prendeva il secchio e lavorava per 2 o 3 ore a buttarla fuori’.
Cogollo del Cengio comunque non ha registrato danni ingenti alle strutture e infrastrutture e tutto sommato il bilancio post-alluvione è abbastanza positivo. ‘Ciò che conta – ha sottolineato il sindaco Riccardo Calgaro – è che non ci sia stato nessun danno alle persone. Al di là di inconvenienti e disagi, tutti sono in salute e la pioggia è cessata’.
Anna Bianchini