La tanto discussa variante alla strada provinciale 46 ed il nuovo progetto hanno dato l’input per la nascita del Comitato spontaneo nel comune di Malo denominato “Comitato di Tutela Civile ed Ambientale Maladense”. Un’azione intrapresa da un nutrito gruppo di cittadini che vogliono partecipare al dialogo istituzionale e che fino ad ora non solo non sono stati ascoltati. Ma anche censurati.

‘Tale iniziativa si è resa necessaria per rappresentare la voce e i diversi punti di vista di cittadini residenti ed imprenditori  attivi su quel territorio comunale, alla luce e non solo, delle recenti novità deliberate dall’amministrazione locale sul nuovo tracciato della variante Sp46 e alle problematiche di traffico, inquinamento e sicurezza stradale, insistenti sulle principali arterie urbane di collegamento alla nuova Superstrada Pedemontana Veneta”. E’ quanto fanno sapere i promotori dell’iniziativa nata in questi giorni ed ufficializzata. Cittadini che non vogliono starsene con le mani in mano, ma vogliono un ruolo attivo nelle decisioni istituzionali.

‘Giù le mani dal Timonchio, no alla bretella’

La decisione del comune di Malo di far cambiare tragitto alla variante alla sp 46 , già prima dell’estate, aveva fatto scatenare l’ira dei i proprietari dei terreni che a Molina di Malo costeggiano il Timonchio. Case costruite con tanti sacrifici, per qualcuno il sogno di una vita.  Proprio in quel punto, infatti, il nuovo progetto prevede il passaggio della nuova strada, a ridosso del corso d’acqua. Idea che sconvolge del tutto il progetto primordiale che ricordiamo prevedeva un by pass viario e un raccordo con la zona industriale del paese.

I cartelli di protesta, all’interno di alcune proprietà private, spariti dopo qualche ora dalla loro affissione, rappresentano il malcontento di chi considera la costruzione di una nuova strada a ridosso di un torrente improponibile. E anche in questo caso, quella rimozione, subito dopo l’installazione in terreni privati, aveva suscitato non poche polemiche da parte di una parte dei cittadini, che non solo si erano visti censurato un democratico pensiero, ma per le multe salatissime destinate a chi, con i cartelli, voleva solo esprimere la propria opinione, senza offendere nessuno. Eppure, a casa degli autori di quei manifesti, sono arrivati addirittura comandante e vice comandante della Polizia Locale di Malo. La vicenda è sfociata in una serie di azioni legali che potrebbero portare a sviluppi sulla vicenda. Adesso, chi non vuole il progetto che andrà sotto la lente d’ingrandimento della Provincia di Vicenza, ha deciso di costituire un comitato formale con la speranza di poter instaurare un dialogo costruttivo con l’amministrazione comunale affinchè riveda il passaggio della bretella da una zona incantevole dal punto di vista ambientale e paesaggistico .

di Redazione AltovicentinOnline

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