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M5S : ‘Vogliamo il nome dell’azienda che si rifornisce di pollame e uova nelle terre dei Pfas’

“C’è una grande azienda che si rifornisce di pollame e uova nelle terre dei Pfas: i prodotti, derivanti da animali abbeverati tramite pozzi inquinati, finiscono sulle tavole dei veneti e dell’Italia intera. La drammatica realtà è esplosa ieri sera grazie al servizio televisivo delle Iene, che hanno girato un report sulla situazione dei Pfas nelle province di Padova, Verona e Vicenza” .

Inizia così una nota del gruppo consiliare in Regione del Movimento 5 Stelle a Venezia. “Dal servizio emerge come molte aziende della zona diano da bere acqua inquinata dai Pfas agli animali, che vengono poi venduti a una delle più importanti aziende del settore – sottolinea il capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale, Jacopo Berti – il pollame e le uova finiscono quindi sulle tavole dei veneti e di gran parte dell’Italia, dato che si parla di un’azienda di alto livello. Peccato che, per evitare problemi penali, nel servizio non venga detto il nome dell’azienda”.

I 5 Stelle hanno formalizzato oggi un’interrogazione proprio per chiedere alla giunta regionale che venga reso noto il nome dell’azienda coinvolta.

“Vogliamo saperlo – tuona Berti – è un diritto di tutti i veneti, anzi di tutti gli italiani. Lo vogliamo sapere per tutelare la nostra salute e per una questione di trasparenza. Inoltre vogliamo sapere dalla giunta perché non mette in atto un sistema da noi suggerito tramite un’interrogazione, alla quale ovviamente non è mai stata data risposta, per bloccare immediatamente la produzione della Miteni. Ci hanno dato degli allarmisti e volevano denunciarci quando abbiamo sollevato il problema dei Pfas, guardate ora come siamo messi”. “Il servizio delle Iene – gli fa eco il consigliere regionale M5S Manuel Brusco – fa capire la portata del problema legato ai Pfas, che grazie alla trasmissione sarà finalmente di portata nazionale. E fa capire anche quanto è stato importante il nostro lavoro sull’argomento. Ora come la mettiamo con il decreto ministeriale e con il decreto regionale che hanno permesso ai responsabili di questa situazione di continuare a inquinare?”