Se la giunta Zaia fa catenaccio sulla questione Pfas in Veneto, i consiglieri di minoranza continuano col loro pressing affinché emerga la verità sulla contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche, che interessa 400 mila veneti di 79 comuni tra le province di Padova, Vicenza e Verona. Ma che potrebbe avere conseguenze ben più allarmanti, considerando che molti prodotti alimentari veneti finiscono sulle tavole di tutta Italia.
Oggi i rappresentanti della Regione si troveranno ad affrontare l’emergenza Pfas. Una seduta straordinaria richiesta dai consiglieri Guarda (lista Moretti) Zanoni (Pd) e Brusco (M5S), ma condivisa dall’intera minoranza. Le mozioni che verranno presentate torneranno a battere la questione a cui finora la giunta Zaia ha sempre risposto in modo vacuo, generando più confusione che altro. Sommariamente verrà chiesto ‘lo stato delle cose’, ovvero la portata della criticità e quanto finora è stato fatto nonché con quale criterio è stata affrontata questa emergenza. Verrà inoltre chiesto alla giunta regionale con quali mezzi, oltre che economici, la intende affrontare.
Brusco ci tiene a sottolineare che la richiesta di collaborazione dei consiglieri di minoranza è unanime, volta alla tutela dell’ambiente e la salute dei cittadini al di là di ogni colore politico, ma che tutto avvenga alla luce del sole per evitare interpretazioni distorte del caso Pfas , sintetizzando “Ai cittadini serve verità e chiarezza” .
L’ esposto in procura a Venezia
“Abbiamo fatto quattro interrogazioni parlamentari al Ministro dell’ambiente e della salute” precisa Cappelletti “Cosa sta facendo il Governo per tutelare i cittadini coinvolti in questo disastro? Vogliamo risposte precise”. Il Capogruppo in Regione, Berti, conclude: “400mila veneti e 79 Comuni della nostra Regione sono toccati direttamente da questo problema. I cibi contaminati sono arrivati in tutta Italia, è un’emergenza nazionale. Non molliamo un centimetro, andremo fino in fondo a questa vicenda”.
Una presunta emergenza che potrebbe assumere proporzioni catastrofiche a detta di chi sta cercando di attirare l’attenzione su quanto sta accadendo in Veneto, se si pensa che tramite la filiera alimentare molti dei prodotti veneti finiscono nelle case di tutta Italia, soprattutto per quanto riguarda pesce e uova come parere del febbraio scorso dell’Istituto superiore della sanità del febbraio scorso, rilevando situazioni di potenziale criticità.
Sperando non sia l’ennesimo caso di tanto rumore e pochi impegni, ma venga messo a servizio della giustizia ogni singolo strumento legislativo, ogni singola azione politica e che i costi non ricadano sulla popolazione, dopo averne pagato in salute.
Paola Viero