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Lusiana. Polemica per il 25 aprile di Elena Donazzan: “Ricorda i nazisti”

Ha fatto discutere la scelta dell’assessore regionale Elena Donazzan di aver scelto di celebrare il 25 aprile alla foiba Buso de la Spaluga sul monte Corno a Lusiana, dove l’esponente di Fratelli d’Italia ha voluto commemorare i morti e le vittime della guerra civile 1943-1945, senza distinzione. “E’ andata a ricordare 14 soldati nazisti uccisi”, è il commento di Carlo Cunegato, consigliere di Coalizione Civica Shcio.

Non è la prima volta per la titolare delle deleghe a Lavoro e Istruzione e come lei stessa ha dichiarato al Mattino di Padova, “la cerimonia era stata preventivamente comunicata alle autorità di pubblica sicurezza”.

Una celebrazione all’aperto, nel rispetto delle regole anti covid, che ha visto la presenza di poche persone, “una trentina di amministratori vicentini”.

Per l’assessore regionale, ciò che conta “è ritrovare la serenità e lavorare bene per la nostra Patria, ciascuno con la propria storia personale e familiare, ciascuno con le proprie differenze politiche, ma uniti su quelle azioni che servono a difendere e ad aiutare l’Italia. Da italiani – ha sottolineato – siamo chiamati una volta per tutte a compiere un autentico salto di qualità culturale, mirando ad una pacificazione nazionale che consegni definitivamente alla storia quei fatti che videro i nostri connazionali sacrificare la propria vita chi per l’onore d’Italia, chi per la libertà, ma con pari dignità”.

Elena Donazzan ha preferito commemorare i defunti tutti, italiani e tedeschi, infatti nel luogo della celebrazione si parla di soldati di entrambe le nazionalità gettati alla morte dal nemico.

La scelta dell’assessore, nel giorno della ricorrenza della Liberazione, celebrata nelle piazze di tutti i Comuni, non è passata inosservata e ancora una volta, come era successo quando aveva cantato ‘Faccetta Nera’ a La Zanzara, ha infastidito chi l’ha vista come “una provocazione per difendere valori che non coincidono” con quel 25 aprile che celebra la vittoria e la liberazione dal nazi-fascismo.

Carlo Cunegato: “E’ andata a festeggiare la liberazione dal nazi fascismo a Lusiana, per ricordare 14 soldati nazisti uccisi alla fine del conflitto”.

Cunegato continua: “Dopo aver fatto il saluto romano e aver cantato ‘Faccetta nera’ alla radio non poteva esserci un posto migliore per ricordare chi è morto per la nostra libertà. Nel suo discorso ha affermato che dobbiamo ricordare “chi ha sacrificato la propria vita per l’onore della patria, chi per la libertà, con pari dignità”. No, assessore, non c’è pari dignità. Da una parte c’è chi ha abolito i partiti politici, ammazzato i dissidenti, emanato le leggi razziali, ucciso la democrazia, chi ci ha condotto in una guerra assurda, chi ha collaborato con i nazisti per l’Olocausto, la caduta nell’abisso più brutale dell’umanità, e dall’altra parte chi li ha combattuti. Se avessero vinto i suoi amici non ci sarebbe libertà di parola, pensiero, non ci sarebbe il diritto di voto. Non saremmo cittadini, ma sudditi di una tirannia. Nessuna pari dignità, ma da una parte la dittatura e dall’altra la libertà, da una parte chi ha difeso una autocrazia e dall’altra chi l’ha combattuta. Ancora una volta va sottolineata la gravità inaudita della situazione: chi dovrebbe guidare i processi educativi della nostra Regione continua a mandare questi messaggi, di fatto distruggendo il lavoro che faticosamente gli insegnanti fanno ogni giorno. La pedagogia della cittadinanza attiva e democratica si svuota, i valori della democrazia e della libertà vengono colpiti al cuore proprio da chi dovrebbe guidare la formazione della nostra terra. Inaccettabile. Il Presidente Zaia che continua invece a voltarsi dall’altra parte, che ha nominato nella giunta regionale per l’ennesima volta la Donazza, nei fatti è complice”.

di Redazione Altovicentinonline

foto Il Mattino