Si ricandida perché non si lasciano le cose a metà, perché questi ultimi 5 anni sono passati troppo velocemente e perché ha ancora il motore caldo pronto ai nastri di partenza.  Robertino Cappozzo, Sindaco uscente di Lugo di Vicenza, ammette di sentirsi come uno studente sottoposto al giudizio dell’esame. Agitato? Un pochino sì, ma soprattutto consapevole di concludere un mandato in cui ha realizzato le promesse e fiducioso di ripartire per 5 anni nuovi di zecca.

 

 

Cappozzo, lei si ricandida come primo cittadino di Lugo. Se sarà eletto sarà un mandato di continuità o di innovazione?

Ci saranno sicuramente alcune cose continuative, sia perché i progetti iniziati vanno portati a termine sia perché i tempi di realizzazione di molte cose richiedono tempistiche che non si potevano contenere nel primo mandato. La mia lista si chiama ‘Rinnoviamo Lugo’ e questo la dice lunga sul nostro pensiero. Rinnoveremo molto, anche perché ho 7 persone nuove che corrono insieme a me, hanno nuove idee, un nuovo approccio alla politica e stimoli nuovi di zecca.

E che cosa c’è di nuovo in Robertino Cappozzo?

Ora ho un’esperienza di 5 anni come amministratore. E’ un bagaglio che non regala nessuno e che ho costruito con il mio lavoro, il mio impegno e la voglia di ricoprire questo ruolo, che non è sempre facile e divertente.

Che tipo di lista siete? Avete un orientamento o siete una civica vera e propria?

Siamo una Lista Civica a tutti gli effetti. Non abbiamo bandiere di appartenenza né segretari che ci danno input. Noi non sottostiamo agli ordini di nessun partito ma a quelli della città a dei cittadini.

Ha detto di sentirsi come uno studente che deve andare a fare un esame e viene sottoposto al giudizio dei suoi cittadini. E’ un po’ agitato? E perché si ricandida?

Sì, sono un po’ agitato, perché mi sono impegnato per 5 anni e sono curioso di capire se sono considerato un bravo Sindaco. Diciamo che oggi mi sarebbe più facile stare a casa, ma non mi voglio ritirare, sarebbe come lasciare le cose a metà. Ho chiesto se nel nostro gruppo qualcun altro fosse interessato a candidarsi, ma hanno scelto me e io ho accettato di buon grado. Però il mio sarà un mandato con deleghe totali. Ognuno agirà in base alle sue responsabilità e dovrà fare la sua parte.

Ha qualcosa da rimproverarsi? Un progetto che non è andato in porto, una promessa non mantenuta?

Non è un rimprovero, è solo un dispiacere. Avrei voluto fare di più in termini di rotatorie e viabilità, che sono il cruccio di Lugo. Sono rimasto deluso dalla Provincia che mi ha fatto tante promesse ma non mi ha dato risultati. Una rotatoria però è in fase di realizzazione, almeno questa è una piccola soddisfazione.

Perchè una persona dovrebbe votare Robertino Cappozzo?

Perché so ascoltare e capire le persone e le loro esigenze. L’ho imparato soprattutto in questi 5 anni da Sindaco. Dò sempre priorità a chi chiede perché ho capito che se una persona arriva dal Sindaco significa che è arrivata al limite delle sue forze. Io sono al servizio dei cittadini e lo voglio essere ancora, con una maggiore capacità tecnica di agire per il bene della città e maggiore consapevolezza delle regole entro le quali il comune può  muoversi.  

Quale sarà la prima cosa che farà se sarà rieletto?

Abbiamo un già ottimo livello di partecipazione dei giovani alla vita politica locale. Bisogna unirsi tra Comuni per trovare soluzioni per dare lavoro ai giovani. Penso a un fondo di solidarietà, magari dell’Ulss. Se ogni cittadino mettesse a disposizione 1 euro raccoglieremmo 180 mila euro e sarebbe già una bella cifra.

Come vede la sua squadra?

Noi siamo persone che parlano poco e agiscono tanto. Per questo molti risultati ottenuti non sono evidenti, ma nascosti tra le tante attività fatte in questi 5 anni. Siamo una squadra unita, preparata e forte, all’interno della quale ognuno ha il suo ruolo. Ho spiegato bene ai miei collaboratori che quando uno si mette in gioco ci mette la faccia e la gente che l’ha votato si aspetta qualcosa che deve essere mantenuto.

Che elezioni saranno a Lugo? Una battaglia all’ultimo sangue o una partita a  scacchi?

Io preferirei una partita a scacchi, in cui si gioca con la testa e si rispetta l’avversario. Non mi piacciono le polemiche sterili e inutili, preferisco il confronto costruttivo e pacifico. E soprattutto, non vedo l’ora di uscire e incontrare la gente.

 

 

Anna Bianchini

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