E’ un fulmine a ciel sereno quello che ha colpito ‘casa Lega’ a Vicenza.
Sul ricovero di Antonio Mondardo all’ospedale di Noventa Vicentina avvenuto ieri sera per quello che è stato venduto pubblicamente come un ‘malore’, ma che per il Mattino di Padova ha dei contorni decisamente più inquietanti, nessuno osa al momento sbottonarsi, ma il dramma umano dell’ex segretario provinciale ha lasciato gli amici leghisti a bocca aperta, nessuno escluso.
Si sta cercando di ricostruire la dinamica della vicenda e lo stato d’animo di un uomo che proprio in questi giorni aveva dovuto subire non poche pressioni dal partito e dai militanti, dopo che aveva presentato e subito dopo ritirato le sue dimissioni dalla carica di segretario provinciale, accolte però come irrevocabili dal direttivo nazionale Lega, con conseguente commissariamento.
Non è possibile avere la certezza che ci sia una correlazione effettiva tra questa vicenda ed il crollo di Mondardo, certo è che spesso la politica non è solo quel che appare nei titoli di stampa, e non è fatta esclusivamente di inaugurazioni e bei discorsi, ma anche di precise dinamiche e pressioni di partito che alla lunga possono logorare anche gli spiriti più concreti.
Dal sindaco leghista al semplice tesserato tutti sono sconvolti per l’episodio, e si stringono attorno ad un politico che ha vissuto gioie e dolori di un partito presente in Veneto da ben 30 anni, ed ha toccato con mano l’entusiasmo dell’indipendentismo, le battaglie per il territorio e la crisi tosiana. Ma adesso, tra chi lo conosceva, prevale il dramma di un uomo immobile sul letto di un ospedale, e ci si chiede umanamente come è possibile che la politica possa portare a tanto.
Molti militanti non vogliono parlare dell’episodio, ritenendo che comunque sia troppo prematuro voler trovare a tutti i costi un legame tra le vicende politiche e il ricovero dell’ex segretario. ‘Se dei problemi esistevano – ha detto il sindaco leghista di Posina Andrea Cecchellero – non sono certo quelli della politica. A prescindere da certe fragilità umane che possono colpire tutti, Mondardo non era certo quell’inesperto che si lasciava influenzare fino a questo punto. Penso che ne abbia passate decisamente di peggio’.
‘E’ un fulmine a ciel sereno – ha commentato il sindaco di Velo d’Astico Giordano Rossi – e non credo che le questioni politiche di cui è stato protagonista in questi giorni siano collegate, o meglio, si può al massimo parlare di concausa. Si sa che l’ultima goccia che fa traboccare il vaso è quella che fa più danni di tutti’.
Il ‘caso’ Mondardo l’ha fatta da padrone anche alla riunione circoscrizionale dei militanti della Lega di ieri a Thiene. Molti hanno escluso un implicito legame tra il malore e gli strascichi delle dimissioni dell’ex sindaco di Grancona. ‘Le dimissioni dalla carica di segretario provinciale – ha detto Michele Carollo, segretario della Lega di Piovene – le ha date di sua spontanea volontà, e a conti fatti non è certo stato espulso dal partito, ma solo destituito alla carica proprio a seguito delle sue spontanee dimissioni. La molla l’ha fatta scattare lui’.
Addolorate anche le parole dell’onorevole Filippo Busin. ‘E’ un’umiliazione pubblica che avrei voluto evitargli – ha detto con trasporto – perché Mondardo rappresenta una colonna portante del nostro partito. Non credo che le decisioni prese dal consiglio nazionale abbiamo considerato veramente che la decisione di estrometterlo è uno schiaffo al suo lavoro di tutti questi anni, una reazione spropositata a quelli che possono essere sì degli errori o debolezze, ma che non devono cancellare, come invece hanno fatto, la sua azione politica che in nessuna occasione è mai stata sopra le righe.’
Troppe pressioni, troppe aspettative politiche, passate e forse anche future. Ma, umanamente, un dramma tutto intimo che deve essere rispettato.