“Breganze isolata perché esce dalla Comunità Montana? Certo che no” esordisce il sindaco Silvia Covolo alla richiesta di approfondire l’argomento che ha scosso l’ultimo Consiglio comunale a Breganze. “Abbiamo semplicemente esercitato la facoltà che la Regione ci offre di valutare se rimanere o meno all’interno di una Comunità che, a sua volta, è in fase di cambiamento. Questo però non significa non collaborare più con i comuni contermini, significa farlo in modo diverso”.
Partiamo dall’inizio. Cosa sta succedendo?
“Per l’entrata in vigore della legge regionale 40 del 2012,i Comuni sopra i 5.000 abitanti possono recedere dalle preesistenti Comunità Montane e, in alternativa, ridefinire l’ambito territoriale di una nuova Unione di Comuni Montani. All’interno della Comunità Montana dall’Astico al Brenta (comprendente il nostro comune, Marostica, Pianezze, Molvena, Mason, Salcedo, Fara, Lugo, Calvene e Caltrano) soltanto Breganze ha optato per il recesso. Il Comune di Marostica, anch’esso sopra i 5.000 abitanti, ha proposto invece la costituzione di una nuova Unione Montana con Mason, Molvena, Pianezze. I rimanenti comuni(Salcedo, Fara Vicentino, Lugo Vicentino, Calvene e Caltrano) costituiranno quindi una loro Unione”.
E perché Breganze ha fatto questa scelta?
“Perché, come ho spiegato in Consiglio, c’è una sostanziale differenza tra la precedente Comunità Montana e questa Unione dei Comuni: la prima era finanziata principalmente dalla Regione, che pagava anche le spese del personale, e da un contributo annuo di ciascun comune aderente, per Breganze di 4.500 euro; la seconda sarà invece integralmente a carico dei Comuni che ne faranno parte. Questo significa che, in un momento così critico come quello che stiamo vivendo oggi, dovremo accollarci le spese di un nuovo Ente senza sapere a quanto ammontano e senza sapere per quali funzioni e servizi. Una prospettiva troppo incerta, non possiamo correre il rischio di aumentare le spese del nostro comune, tanto più che allo stato attuale si condividerebbero solo le funzioni montane, come la manutenzione strade in territorio montano, perché non si è ancora definita alcuna progettualità”.
Ma vi siete confrontati con gli altri Comuni?
“Ovviamente. I Comuni di Marostica, Pianezze, Molvena e Mason hanno dichiarato di voler costituire l’Unione Montana dell’ambito del marosticense ad ottobre dell’anno scorso. Da allora abbiamo partecipato ad una fitta serie di incontri con i Comuni di Salcedo, Fara, Lugo, Calvene, Caltrano per valutare la possibilità di partecipare al procedimento della nuova Unione. Tuttavia in questi incontri non si è trovata una convergenza di proposte da attuare concretamente a breve, eccetto appunto per le solefunzioni montane”.
Quindi Breganze rimane veramente fuori dal gruppo e si dovrà arrangiare….
“No, non si dovrà arrangiare perchépotremmo avere servizi usando leconvenzioni, uno strumento più flessibile esnello nei processi decisionali che ci permette di lavorare con quei Comuni interessati allo specifico progetto. Un esempio è il servizio di polizia municipale con Molvena e Mason, che sarebbe invece difficile da gestire all’interno della costituenda Unione con i Comuni di Salcedo, Fara, Lugo, Calvene e Caltrano i quali, tranne Salcedo convenzionato con noi, aderiscono al consorzio di polizia Nord Est con il Comune di Thiene”.
Chiaro, e invece cosa succederà alla sede che raccoglie le varie associazioni?
“Per ora nulla, anche perché è un immobile destinato a un pubblico servizio. In questa situazione in cui non sono chiari i costi, non sono chiare le funzioni e servizi da condividere, non diamo per scontato che la sede venga dismessa, essendo patrimonio indisponibile dell’Ente. Dovremo comunque affrontare la fase di liquidazione delle attività e passività della Comunità Montana, insieme agli altri Comuni, sia con quelli che rimarranno sia quelli (come Marostica, Molvena, Pianezze e Mason) che hanno optato per un nuovo ambito”.
Cosa pensa del lavoro e del ruolo svolto dalla Comunità Montana fino ad oggi?
“Abbiamo sempre apprezzato il lavoro della Comunità Montana, in particolare per le associazioni (apicoltori, cerasicoltori, viticoltori). Oggi però stiamo vivendo tempi di pesanti e di importanti cambiamenti.Il territorio dei Comuni già aderenti alla Comunità Montana, peraltro, è poco omogeneo e ciò avrebbe reso difficile condividere funzioni e servizi per ottenere un vero risparmio. In un momento di carenza di risorse e ristrettezza di bilancio, con il fiato sul collo della Corte dei Conti su tutte le scelte dei comuni, non possiamo proprio permetterci di costituire nuovi enti senza ponderare i costi/benefici. Con questa decisione, ripeto, non isoliamo Breganze, ma evitiamo di incorrere in spese ad oggi non quantificate e per servizi non precisi, e grazie allo strumento delle convenzioni continuiamo a collaborare con i comuni contermini in modo più mirato”.
di Redazione Thiene on line