Le dimissioni dalla Lega di Francesca Donato, europarlamentare no vax, non passano inosservate e segnano uno sparti acqua in Veneto, dove non si prendono posizioni, ma si vedono posizioni, che appaiono eloquenti su facebook. C’è l’area moderata e istituzionale di Luca Zaia e Giorgetti e c’è quella ‘ribelle’ capitanata da Matteo Salvini, che raccoglie i consensi di chi contesta il green pass e addirittura dei no vax, che sui profili social non fa mistero di essere contrario a quello che esorta a fare il Presidente della Regione più amato dagli italiani.
“Dopo una lunghissima e approfondita riflessione, sono giunta alla sofferta decisione di uscire dal partito nel quale sono stata eletta”. Così in una nota l’europarlamentare Francesca Donato, annuncia la sua uscita dalla Lega. “La mia scelta è maturata dopo mesi in cui i valori in cui credo fermamente, quelli dell’uguaglianza, della libertà individuale e della dignità umana, sono stati sempre più calpestati dai provvedimenti presi dal governo nazionale, di cui la Lega fa parte. Nonostante le rassicurazioni e le battaglie interne del nostro leader, sono passati decreti liberticidi e discriminatori che, a mio avviso, sono incompatibili con i principi fondamentali del nostro ordinamento”, continua Donato.
In diverse interviste l’eurodeputata no vax ha chiaramente attaccato il ministro Giorgetti, ‘colpevole’, a suo dire, di aver appoggiato le decisioni di Draghi. Ma Francesca Donato ne ha anche per i governatori e non ha peli sulla lingua nel menzionare il governatore del Veneto Luca Zaia, accusato di fare parte dell’asse-Giorgetti. A dichiarare la propria opinione sul caso Donato è stato il Governatore del Friuli Massimiliano Fedriga: ‘Dobbiamo convincere i cittadini a vaccinarsi, ma senza condannare chi ha paura altrimenti rischiamo di schiacciarlo verso la parte no vax. Nel primo partito d’Italia è normale che ci siano correnti diverse, ma dentro la Lega non c’è spazio per i no vax”.
‘Non la conosco – ha detto invece, oggi durante la conferenza stampa, Zaia , interpellato sulle accuse che gli sono state mosse dall’eurodeputata – è normale che in un partito come la Lega ci siano anime differenti. Un grande partito è un grande spaccato della società. Non ho mai incontrato questa signora, non la conosco. Davanti a scelte così importanti, il dibattito e la discussione sono inevitabili. Ma nella Lega la linea che vince è quella della responsabilità messa nero su bianco dai governatori. Poi, se resta qualche nostalgico del no green pass o del no mask, ne prenderemo atto. Io penso che non ci siano alternative alle scelte che abbiamo fatto’.
Rispetto al suo posizionamento all’Eurocamera l’europarlamentare fa sapere che resterà membro del gruppo Identità e Democrazia al Parlamento Europeo “ma rimarrò fuori da altre collocazioni partitiche per poter svolgere nella massima indipendenza e sotto la mia personale responsabilità il mio ruolo politico in difesa della minoranza degli Italiani oggi etichettati come “no-vax”, gravemente discriminati e attaccati nel nostro Paese, e di tutti coloro che credono ancora nei valori della nostra Costituzione repubblicana, che pongono al centro il rispetto dei diritti umani per tutti i cittadini”.
Zaia igienizza il microfono a Salvini