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La difesa alla Sanità regionale si fa seria: nasce il Comitato dei Comitati

Fari puntati ancora una volta sulla Sanità regionale veneta e a Padova, a dare man forte al numero crescente di Comitati autonomi che sorgono per proteggere il bene più prezioso per i cittadini, è nato il Comitato dei Comitati. Una cabina di regia, che unisce il comitato di Pieve di Cadore e Agordo, dell’ospedale di Sant’Antonio, Adria, Rovigo, Alta marca Trevisana, Venezia, San Bonifacio, Altovicentino, dei Pazienti Riabilitazione integrata.

Alla base, un sempre maggior numero di denunce di carenze in tutta la Regione. Problemi che, se fino a qualche anno fa venivano nascosti come la polvere sotto il tappeto, oggi cominciano ad essere denunciati, con l’Alto Vicentino tra le aree più attive.

Non è probabilmente un caso infatti se Luca Zaia, governatore rieletto a furor di popolo, proprio nell’Alto Vicentino ha ‘incassato’ meno voti. In molti considerano che il motivo risieda nella percezione, purtroppo spesso provata sulla pelle di molti utenti della Sanità pubblica, che i servizi, là dove ci sono ancora, non siano comunque più come quelli di una volta.

A portare la notizia nel territorio è ancora una volta Carlo Cunegato, consigliere comunale di opposizione a Schio e candidato consigliere regionale più votato dell’Alto Vicentino, che ha raccontato quanto successo a Padova venerdì scorso a Palazzo della Ragione, dove è stato inaugurato il Covesap.

“Stiamo vivendo un momento molto importante per la nostra Regione, perché si sta diffondendo in maniera tentacolare la consapevolezza del declino della sanità pubblica – ha sottolineato Cunegato – In tutto il Veneto stanno nascendo gruppi di cittadini che, con tenacia e coraggio, denunciano tutto questo. Dopo le straordinarie lezioni magistrali del Professor Crisanti e del Dottor Palumbo, ci sono state le relazioni dei comitati. Per l’Altovicentino ha parlato come sempre Orianna Zaltron, che ha spiegato perfettamente la situazione. Non solo stanno nascendo ovunque dei comitati che vigilano e condannano la privatizzazione di un servizio pubblico essenziale, che lottano per ribadire la centralità del diritto universale alla salute, ma questi decidono anche di unire le forze per innalzare la lotta a livello regionale”.

di Redazione Altovicentinonline