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Inquinamento atmosferico. Variati scrive ai sindaci: ‘Uniti per tutela salute cittadini’

Un giorno in più, un superamento in più. Ormai non c’è giorno che passi senza che la colonnina misuri un superamento della concentrazione di polveri sottili Pm10 nell’aria, fissato dalla legge in 35 microgrammi al metro cubo. Ieri era di 112, per un totale di 97 giorni di sforamento.
Numeri da allarme rosso, tanto più che non è prevista pioggia a breve, quindi la situazione non è destinata a migliorare. Numeri che impongono misure straordinarie e soprattutto condivise. A cui però non provvede una normativa confusa e che non assegna agli enti superiori il compito di affrontare la questione quanto meno a livello regionale. Lo fa allora Achille Variati e, nella sua veste di Presidente della Provincia, lo fa a livello provinciale. Questa mattina Variati ha scritto a tutti i colleghi Sindaci del vicentino per invitarli ad adottare provvedimenti urgenti contro l’inquinamento atmosferico.
“Come Sindaci -afferma Variati- abbiamo la responsabilità e il dovere morale di tutelare la salute dei cittadini, ma è necessario che lo facciamo con azioni comuni se vogliamo che il territorio ne abbia beneficio, e soprattutto è fondamentale la collaborazione dei cittadini, ai quali chiediamo di interpretare le nostre ordinanze non come imposizioni, ma come opportunità per contribuire al risanamento dell’aria. E’ l’aria che respiriamo, è la nostra aria, ed è interesse di tutti che sia pulita.”

Fac simile dell’ordinanza da adottare è stato spedito questa mattina assieme alla lettera. Le azioni contro l’inquinamento a cui si fa riferimento sono state elaborate dall’Ufficio Ambiente della Provincia con la collaborazione fondamentale di Arpav e Ulss e sono già state condivise nei Tavoli Tecnici Zonali che periodicamente la Provincia convoca.
“Non c’è più tempo da perdere -commenta il consigliere provinciale delegato all’ambiente Giovanni Pietro Dalla Costa- certo avremmo preferito anche noi rimandare provvedimenti limitativi a dopo le festività natalizie, ma lo stato di salute della nostra aria ci costringe ad agire adesso.”

Un’azione che è richiesta a tutti i Comuni del vicentino, come si diceva, ma che differenzia il grado di “coercizione” a seconda della zona. Se, infatti, l’ordinanza è fortemente caldeggiata per i Comuni della cintura di Vicenza, di pianura, di bassa pianura e dei colli, diventa un invito più morbido per i Comuni delle zone montane di Alpi e Prealpi, aree in cui la qualità dell’aria è decisamente migliore.
L’ordinanza dovrebbe essere valida fino al 31 gennaio 2016, salvo cambiamenti meteorologici.

“I sindaci sono la massima autorità per la tutela della salute nel territorio comunale -conclude Variati- mi aspetto quindi grande sensibilità e responsabilità su questo tema”. Più saranno le ordinanze emanate, maggiore sarà l’efficacia delle azioni antismog. E, visto che l’aria non conosce confini, il Presidente ha informato dell’iniziativa i Presidenti delle Province Venete, invitandoli a coordinare un’azione condivisa ognuno con i Comuni del proprio territorio. Con l’impegno, ha sottolineato, di interessare nel frattempo la Regione affinché assuma un coordinamento regionale su questa problematica.

Contenuto dell’ordinanza
L’invito a firma di Variati individua 5 azioni principali da adottare:
1- divieto di abbruciamento delle ramaglie
2- divieto di utilizzare camini chiusi, stufe e qualunque altro apparecchio domestico alimentato a biomassa che non rispetti i parametri di rendimento energetico e valore di emissione di monossido di carbonio (sempre che, naturalmente, non sia disponibile nella stessa unità abitativa un impianto termico a combustibile tradizionale o a pompa di calore)
3- la riduzione delle temperature massime a 19° per gli edifici industriali o artigianali e a 20° per gli altri edifici
4- il divieto di circolazione dei veicoli a benzina euro 0, diesel euro 0 ed euro 1, ciclomotori a due tempi non catalizzati euro 0 (almeno nei centri abitati e almeno dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18)
5- obbligo di spegnimento dei motori degli autobus durante lo stazionamento ai capolinea, dei veicoli merci durante il carico/scarico, degli autoveicoli per soste di durata maggiore a un minuto (passaggi a livello, particolari semafori), dei mezzi di trasporto con motrice diesel durante le soste.

Naturalmente sono previste esclusioni ai divieti, ad esempio per i locali sensibili in merito alla temperatura consentita e per i veicoli delle forze dell’ordine in merito alle restrizioni sulla circolazione.
Oltre alle azioni principali, poi, l’ordinanza contiene alcuni inviti, primo fra tutti l’uso del mezzo pubblico per gli spostamenti.

Le sanzioni
La violazione delle disposizioni costituisce reato ai sensi dell’art. 650 codice penale: “Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d’ordine pubblico o d’igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l’arresto fino a tre mesi o con l’ammenda fino a duecentosei euro”.