di Simone Casciano
Fonte www.quotidiano.it
«I territori hanno sempre detto di no; eppure si va avanti con quest’opera», con poche parole Giulia Robol, sindaca di Rovereto, mette in luce la questione al centro del «caso» Valdastico, un’opera che sembra andare avanti quasi spinta da necessità più che disegno politico. La prima tessera del domino a cadere, e a innescare poi le altre, riattivando il percorso della discussa autostrada con il Veneto, è stata la sentenza con cui il Tribunale regionale amministrativo (Tar) di Trento aveva dichiarato inammissibili i ricorsi presentati proprio dal Comune di Rovereto e da quello di Trento contro la variante al Pup (Piano urbanistico provinciale) che individua un’ampia area tra i due Comuni in cui realizzare l’opera. Dopo la sentenza la giunta provinciale ha quindi approvato la variante al Pup, venerdì, che ora dovrà cominciare il suo iter in commissione e poi in Consiglio provinciale. Ma se Fugatti aveva detto che si andava avanti con l’opera perché «non si può discutere se farla, ma solo di come farla» è stato poi l’assessore provinciale Gottardi a dire «ricordo che il concessionario A4 ha ricevuto la proroga della concessione senza gara impegnandosi a fare il collegamento. Sono atti che presuppongono un’azione da parte nostra, e non un’inazione perenne rispetto all’individuazione di un tracciato. Stiamo facendo in maniera diligente il nostro lavoro». Proprio questo è il punto contestato dalla sindaca della Città della quercia, sembra che quest’opera vada fatta solo perché la società concessionaria di un’autostrada, la A4 Brescia Verona Vicenza Padova, che non ha nessuno legame con il Trentino, si è impegnata a realizzarla per ottenere dall’Europa la proroga alla sua concessione.
«Sono logiche che superano l’interesse territoriale di cui né io né gli altri sindaci siamo interessati a farci carico. Le spinte a favore provengono tutte dal Veneto e dalla società concessionaria A4, non è un’opera di interesse territoriale e le motivazioni espresse da Gottardi per noi non sono valide» dice Robol reiterando la sua contrarietà all’autostrada. «È evidente che sia un’opera che al Trentino non serve. Si è fatto, e si sta facendo, un investimento importante sulla ferrovia del Brennero, proprio per portare su rotaia le merci. In un contesto di crisi climatica questo progetto stride ancora di più». E poi ci sono le preoccupazioni di carattere paesaggistico e ambientale. «Quest’opera mette in crisi falde acquifere, ecosistemi, paesaggi naturalistici immacolati. Non è un caso che la contrarietà si estende a Terragnolo, ai Comuni della Vallagarina e delle Valli del Leno, siamo tutti molto preoccupati». Per questo la sindaca rinnova l’intenzione a fare quanto sia in potere dell’amministrazione per evitare la sua realizzazione.
«Valuteremo dopo la nomina della giunta quale sarà la strada legale migliore. Anche confrontandoci con gli altri Comuni». Intanto dal report della Camera dei deputati sulle grandi opere emerge che la concessionaria A4 va avanti con i lavori dell’autostrada sul lato Veneto. È stata raggiunta infatti la progettazione definitiva per la tratta finale da Piovene Rocchette fino a Pedemonte – Valle dell’Astico. 1,3 miliardi di euro il costo finale per un tratto di autostrada lungo circa 17 chilometri.