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Il Pd a Zaia: ‘”La Regione chiarisca il futuro di Veneto Strade e le risorse necessarie per la manutenzione’

“Su Veneto Strade stiamo ancora aspettando che Zaia e l’assessore De Berti battano un colpo: ad aprile in Consiglio è stata approvata all’unanimità una mozione in cui si impegnava la Giunta a reintegrare il fondo da 40 milioni, fermo restando lo stanziamento, già avvenuto, di 18. Ma, soprattutto, vogliamo sapere con certezza se si intende puntare ancora su Veneto Strade per la gestione delle arterie e, di conseguenza, garantire le risorse minime per poter svolgere le funzioni. Siamo preoccupati, perché, contrariamente agli impegni presi, non abbiamo ancora nessuna ipotesi di bilancio per il 2017”.

Il sollecito arriva dai consiglieri del Partito Democratico Bruno Pigozzo e Graziano Azzalin, che chiedono lumi sul futuro dell’azienda partecipata, sia in termini di organizzazione che finanziario. “Con la fine dei trasferimenti alle Province, anche la quota ‘girata’ da queste a Veneto Strade è via via diminuita: – 46% dal 2010 a oggi. Questo ha portato a una rilevante riduzione dei costi, dalla messa in liquidazione di Veneto Infrastrutture agli approvvigionamenti al massimo ribasso fino all’azzeramento delle consulenze e al taglio delle spese per il personale. Ma non solo – proseguono gli esponenti del PD – Veneto Strade nel Cda dello scorso febbraio ha detto che se le risorse minime, tra Regione e Province per la manutenzione ordinaria ammonteranno a 30 milioni, dunque con meno fondi a disposizione, potrebbe trovarsi nell’impossibilità di far fronte anche a interventi urgenti e indifferibili”.  “In questo settore la programmazione è fondamentale e per questo – concludono Pigozzo e Azzalin – invitiamo la Giunta a uscire allo scoperto: faccia sapere subito e con la massima chiarezza se intende puntare ancora su Veneto Strade e, nel caso, si adoperi per fornire prima possibile le risorse necessarie. Anche perché, in caso di sinistri, c’è il rischio che possano essere chiamati in giudizio gli Enti o i loro rappresentanti che avrebbero dovuto garantirle”.