‘Questa dirigenza sanitaria che si è insediata da appena un anno ha gli attributi e la competenza per fare valere il nostro ospedale e l’Altovicentino. Le cose stanno cambiando radicalmente e il nuovo dg sta facendo valere il nostro territorio’. Una dichiarazione forte, quella fatta nei giorni scorsi, dal sindaco di Schio Valter Orsi, che non ha dubbi sulla fiducia accordata dai primi cittadini dell’esecutivo del distretto 2 dell’Ulss 7 Pedemontana.

L’ha rilasciata durante l’approfondimento televisivo ‘Podcast’ condotto dalla giornalista di Tva Alessandra Altomare, che lo aveva invitato in trasmissione dopo le polemiche sulla sua mancata partecipazione alla manifestazione organizzata dal comitato per la Salute dell’Altovicentino.

‘L’avevo detto sin dall’inizio che era il momento sbagliato per scendere in piazza perchè proprio in questo periodo, la dirigenza dell’Ulss sta facendo quello che non è stato fatto in passato. – ha spiegato Orsi – Se ricordate, io non ebbi alcun problema a partecipare alla prima manifestazione che venne fatta a Schio sempre sul tema sanità ed efficienza dell’ospedale, anzi, l’amministrazione comunale faceva parte del comitato organizzatore dell’evento. In quel momento storico, c’era un’altra dirigenza e non c’era dialogo, nè voglia di costruire. Da oltre un anno lavora un’altra dirigenza di ben altro spessore e ne siamo contenti: sta riorganizzando i servizi, sta partendo la telemedicina, stanno arrivando nuovi medici e nuovi primari. Ci hanno assicurato che con il nuovo anno, ripartirà l’emodinamica h24. Aspettiamo questo momento da tantissimo e questo dg, in pochi mesi che è qui, ce lo ha promesso. Ma non finisce qua, la nostra Ulss, è l’unica nel Veneto che gestisce autonomamente i bandi di assunzione dei medici, senza passare da Azienda Zero. Inoltre, il dg Bramezza ci ha messo al corrente di quello che sta facendo per evitare la migrazione verso le strutture private dei professionisti dell’ospedale. Significa che quei medici che lavoreranno nel pubblico saranno premiati e incentivati a restare a lavorare al servizio della nostra sanità’.

N.B.

L’intervista integrale

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