Una serata calda, nonostante la pioggia incessante ed il freddo fuori dalle Opere Parrocchiali di via San Francesco, dove lunedì sera, è andato in scena un Comitato 9 dicembre che vuole passare ai fatti dopo la protesta davanti al Carrefour e le contestazioni di chi ancora non ha capito cosa vuole fare questo nutrito gruppo di persone provenienti da tutto l’Alto Vicentino.
Un Comitato che prende sempre più le sembianze di un movimento popolare. Un tentativo di dialogo con il mondo istituzionale quello dell’altra sera, disertato in massa dai sindaci di una fetta di territorio, che evidentemente preferiscono non mescolarsi a gente comune, che probabilmente non riescono a fare fronte alla rabbia di una fascia di cittadinanza che ha deciso di passare all’attacco, reagendo così ad un disagio che vive in prima persona o che vede attorno a se e al quale non vuole rispondere con l’indifferenza. Questo coraggio lo hanno invece avuto il vicesindaco di Thiene, Alberto Samperi, il sindaco di Piovene Rocchette, Maurizio Colman ed il primo cittadino di Carrè, Franco Dal Cero: hanno preferito esserci, hanno preferito mettere la faccia dinanzi a gente che non ha ancora le idee chiare su come agire per cambiare una società che non va. Questa gente però ci vuole provare. E il primo passo è stato avviare il confronto con le istituzioni locali.
L’amministrazione Casarotto si è vista costretta a prendere una decisione che ha spaccato a metà l’opinione pubblica, divisa tra chi non vede alcuno scempio in quel presidio che è solo la voce disperata di chi ha deciso di intraprendere la via della protesta e chi invece, ritiene ‘sterile’ il volantinaggio di un movimento che dovrebbe andare a protestare in altre sedi il proprio dissenso. Dissenso che deriva da scelte di un governo centrale, che spesso nulla ha in comune con le amministrazioni locali, costrette ad applicare leggi nazionali.
‘L’aliquota Imu applicata dal mio Comune è la più bassa – ha detto Colman – è vero che noi sindaci possiamo ben poco dinanzi ad una crisi e ad una situazione che dipende dallo Stato centrale e non da noi, ma un primo cittadino può comunque stare vicino al suo popolo con gli strumenti a sua disposizione o creandone altri. Io ad esempio, a fronte di una difficoltà del cittadino che spesso non comprende il linguaggio burocratico, e per fare dei piccoli passi a sostegno della marea di disoccupati esistenti nel nostro territorio, ho creato uno Sportello Lavoro che vuole essere un punto di riferimento per tutti coloro che almeno possono avere informazioni su quanto spesso non viene spiegato loro e che talvolta devono subire con rassegnazione. Sono piccole cose che però dimostrano sensibilità nei confronti della gente comune. Purtroppo, se ci costringono a fare pagare l’Imu, noi sindaci dobbiamo eseguire. Ma esistono tanti modi per andare incontro ad un popolo martoriato dalle tasse, per il quale un sindaco comunque può fare, facendo la propria parte. Ecco, questo è il punto, metterci la faccia e averne il coraggio. Purtroppo, molti la faccia non sono disposti a metterla. Come hanno fatto stasera altri sindaci declinando il vostro invito’.
Presente in sala il consigliere comunale dell’opposizione Paolo Trevisi. ‘Sono qui perchè a Thiene c’è una protesta da mesi e mi sento un rappresentante del popolo che vuole capire cosa sta accadendo – ha detto Trevisi -. E’ giusto comprendere le ragioni di queste persone prima di giudicarle. Il presidio? Fosse per me, potrebbe continuare ad oltranza. Non sono d’accordo con la decisione dello sgombero’.
di redazione Thiene on line