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I tempi del Pnrr non spaventano il sindaco di Schio. Entro la fine del 2023 via a 12 mln di lavoro. L’intervista

 

di Federico Piazza

Il Pnrr accelera a Schio. «Entro la fine del 2023 partiranno interventi per un valore di oltre 12 milioni di euro», dichiara il sindaco Valter Orsi. Come per esempio i progetti di rigenerazione urbana: la riqualificazione di Piazza Statuto, il nuovo Comando della Polizia Locole nel complesso dell’ex Scuola Marconi, il restauro-accessibilità-digitalizzazione del Museo Civico Palazzo Fogazzaro.
Il sindaco Orsi fa con AltoVicentinOnline una panoramica degli interventi principali e spiega le tempistiche delle gare, dei lavori e delle strettissime procedure di rendicontazione entro il 2026, che comportano un rilevante carico di lavoro extra per gli uffici comunali. Il tutto in attesa di poter finalmente ridurre il deficit di personale dell’Ente, sotto organico del 10%, con la riapertura dei Concorsi pubblici entro fine anno.

Sindaco, qual è la logica che accomuna le opere finanziate con il Pnrr?

«Siamo stati assegnatari di risorse per vari progetti che vanno dal tema ambientale a quelli del risparmio energetico per l’illuminazione pubblica e del miglioramento sismico ed energetico per gli edifici pubblici (cappotti termici, sostituzione di serramenti, impianti di riscaldamento). Gli obiettivi principali sono l’efficientamento energetico e la rigenerazione urbana».

A che punto è l’iter delle gare?
«Piazza Statuto è aggiudicata: valore progetto 2,4 milioni di euro, di cui 1,22 milioni con fondi Pnrr. Ex scuole Marconi è in fase di aggiudicazione: 5,5 milioni, di cui 2,85 milioni Pnrr. Per il Museo Civico (progetto da 1,3 milioni, di cui 1 milione Pnrr) siamo in attesa di ricevere la documentazione dal Ministero per poter emettere la gara. Inizio lavori previsto entro fine 2023».

E il Parco del Riciclo in zona industriale?
«Anche per questo progetto, che prevede una quota Pnrr di 1 milione di euro su un valore totale di 1,45 milioni, siamo in attesa di emettere la gara. E siamo fiduciosi che i lavori possano partire quest’anno. Il Bando risale a due anni fa, ma ci sono stati dei ritardi tra l’emanazione e l’aggiudicazione».

Motivo dei ritardi?
«Il Pnrr in Italia prevede che dal 50% al 60% delle risorse, a seconda del Bando, vadano a progetti presentati al Centro Sud. Ma, a causa della mancanza di progetti al Centro Sud, hanno continuato a rinviare anziché procedere ad assegnare intanto le risorse per i progetti presentati. Quest’anno finalmente è stata approvata la graduatoria, e abbiamo avuto la soddisfazione che il Parco del Riciclo di Schio sì è classificato primo tra oltre 1000 progetti presentati in tutto il Nord Italia».

Quali altri interventi in città sono finanziati con il Pnrr?
«Un altro progetto economicamente rilevante riguarda il miglioramento sismico per l’Istituto scolastico Don Agostino Battistella per un totale di circa 2 milioni di euro, di cui 1,24 milioni coperti da Pnrr: quest’anno sono già partiti i lavori per il secondo stralcio, dopo aver concluso il primo nel 2022. 
E poi l’asilo nido comunale Peter Pan (380mila euro, Pnrr 130mila), la Pista dei Veneti (380mila euro, 130mila Pnrr), l’illuminazione pubblica (557mila euro, 260mila Pnrr)».

Se ne potrebbero aggiungere altri nel 2024?

«Stiamo attendendo risposte. Per esempio, per il Giardino Jacquard che vale 1,8 milioni di euro siamo in graduatoria, ma al momento non sappiamo se il Bando sarà rifinanziato.
C’è poi il progetto Green Communities Pasubio Piccole Dolomiti dell’Unione Montana dei Comuni, a cui sono stati assegnati 4,3 milioni di euro con fondi Pnrr per diverse attività tra cui generazione di energie rinnovabili e risparmio energetico. E il progetto Tetti per il fotovoltaico negli edifici pubblici sul territorio comunale con progetti esecutivi pronti in caso di uscita di Bandi pertinenti.
Vorrei poi ricordare altri due progetti di rigenerazione urbana con fondi Fesr Veneto. Uno è il bosco urbano dietro la stazione ferroviaria, 650mila euro. L’altro è il recupero di sei appartamenti del patrimonio immobiliare per collocazione in edilizia residenziale pubblica, 350mila euro. I fondi area urbana partiranno nel 2024, le risorse sono già state assegnate, siamo in fase di coprogettazione con la Regione.
Importante poi sono il piano Acqua 2021-2027 per l’assetto idrogeologico della collina e dell’asse del Leogra con le linee progettuali elaborate dall’Ipa Alto Vicentino e il piano strategico avviato nel 2017 con Viacqua sulla rete idrica comunale che ha sinora portato a quasi dimezzare le perdite dell’acquedotto.


Tornando al Pnrr, c’è il rischio dei tempi stretti al 2026 per la rendicontazione dei progetti?

«La gestione Pnrr prevede carichi di lavoro molti rilevanti per gli uffici comunali per progettazione, relazioni tecniche e obbligo di rendicontazione mensile anziché a stato avanzamento lavori come per altri progetti. I lavori vanno terminati nel 2025. Il Comune di Schio è comunque strutturato per gestire i progetti relativi ai Bandi a cui ha partecipato. Anche se, a causa del blocco delle assunzioni nella pubblica amministrazione, siamo attualmente sotto organico del 10% rispetto alla pianta organica di 250 dipendenti che sarebbe ottimale secondo i criteri previsti dalla legge di stabilità 2019. Va detto che alcuni Bandi Pnrr prevedono l’assunzione in deroga per tre anni di figure tecniche per lo sviluppo dei progetti: con questa modalità prevediamo infatti l’inserimento di due tecnici per i progetti Pnrr, oltre a un assistente sociale con il Fondo di Solidarietà. Inoltre, verso fine anno i concorsi pubblici per nuove assunzioni dovrebbero ripartire. Nel frattempo guardiamo al bacino delle graduatorie già stilate».

In generale, conviene per gli Enti locali più piccoli impegnarsi con nuovi progetti Pnrr viste le tempistiche?

«I tempi diventano in effetti stretti per i Bandi emessi quest’anno, soprattutto per i Comuni meno strutturati come personale. Anche perché se non si rispettano le scadenze del Pnrr lo Stato prevede sanzioni con il ritiro dell’intero finanziamento. E gli Enti rischiano così di trovarsi economicamente sbilanciati, dovendo restituire fondi in realtà già spesi per pagare le imprese. Ecco perché molti Comuni potrebbero rinunciare a presentare dei progetti se non sono sicuri di poter rispettare i tempi, contribuendo così al rischio di mancato utilizzo dei fondi Pnrr».

Inoltre, lato aziende, ci sono molte voci anche nel Vicentino di gare per progetti Pnrr che vanno deserte.
«Comprensibile. Il numero di imprese di costruzioni nel nostro territorio non è aumentato (ndr: in provincia nel 2022 si contavano 15.682 imprese di costruzioni, +0,6% sul 2021, dati Istat, elaborazione Camera di Commercio di Vicenza). Pertanto molte aziende selezionano le gare a cui partecipare. Anche perché se poi non riescono a rispettare le scadenze, ci sono appunto conseguenze negative».

A cui si aggiunge il problema, anche se non legato al Pnrr, che le imprese sono scoraggiate anche dai tempi molto lunghi per i rimborsi da parte del Fondo nazionale previsto dai decreti Aiuti per l’adeguamento prezzi in seguito all’aumento dei costi delle materie prime. Ance, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili, riporta ritardi di oltre un anno per le pratiche.
«Non è il caso del Comune di Schio, perché grazie al nostro solido bilancio tutte le opere messe in gara sono coperte anche per l’aumento dei costi. Certo, abbiamo fatto anche noi richiesta al Fondo nazionale di vederci riconosciuto l’aumento dei costi.

Più in generale, il Fondo nazionale in questione è slegato dal Pnrr. Ma lo Stato dovrebbe usare le risorse che non riesce a destinare a rimpinguarlo. L’adeguamento all’aumento del costo dei materiali porta infatti i Comuni a dover stanziare delle risorse extra a volte non sostenibili, o di dover dimostrare di non essere in grado di sostenere gli aumenti con il bilancio generale dopo aver tagliato, e quindi bloccato, altre opere. Questo è un altro motivo per cui si rischia che qualche Ente rinunci ai progetti Pnrr».