Ci sono gli allarmi per l’organico delle sedi Inps del Veneto, in particolare di Vicenza, ma per quanto riguarda l’erogazione dei servizi da parte di quest’ultima “non risultano ritardi nelle emissioni dei documenti unici di regolarità contributiva”; nè si hanno riscontri di “ritardi significativi” nelle erogazioni delle prestazioni sociali ai singoli cittadini, come quelle per malattia, maternità e trattamenti previdenziali in generale. E se a Thiene e Arzignano sono stati chiusi degli sportelli, l’Inps spiega che la carenza del personale, “unitamente al diminuito interesse dei Comuni nel proseguire le sinergie logistico-funzionali attivate per ospitare i punti Inps”, ha spinto a “ripensare la modalità di presidio del tessuto locale e con esso l’organizzazione del lavoro”. E così ora a Thiene un punto Inps è aperto due giorni a settimana e ad Arzignano uno a settimana attigendo a personale a proveniente dalla direzione provinciale di Vicenza e dall’agenzia di Schio. Il quadro lo ha descritto oggi, in Senato, Claudio Durigon, sottosegretario al Lavoro, rispondendo alle varie interrogazioni sull’Inps a Vicenza e sui problemi di carenza di personale. Non è un tema “limitato soltanto al Veneto, ma è diffuso in diverse regioni”, ha riferito Durigon spiegando che comunque l’Inps non è rimasto a guardare: ha indetto un concorso pubblico che “ha consentito di assumere 4.700 nuove unità di personale”. A livello locale, la direzione provinciale di Vicenza, con 47 nuove assunzioni, ha visto il trasferimento di tre unità fuori regione e la cessazione per dimissioni di tre dipendenti. E ha tamponato con reclutamento di personale in assegnazione temporanea per sette unità sulle 30 attivate in Veneto con questo meccanismo. E altre cinque procedure di assegnazione sono partite quest’anno.
Insomma, assicura Durigon, l’Inps “sta svolgendo tutte le attività necessarie alla gestione delle carenze di organico nei diversi territori, mediante l’utilizzo delle varie leve gestionali a disposizione e si terrà conto delle criticità specificamente segnalate” in Veneto. Inoltre, “rinsaldando la volontà di confermare la presenza dell’istituto sul territorio e di non arretrare”, si stanno valutando “misure che consentano di superare le problematiche di organico”. Parole che non convincono il segretario Pd del Veneto, Andrea Martella: “Non possiamo che essere ulteriormente preoccupati, perché non mi pare si vedano in tempi rapidi soluzioni che possano risolvere il problema del sottodimensionamento delle sedi Inps del Veneto, in particolare di Vicenza”. E questo, ha aggiunto, preoccupa anche Comuni, imprese e cittadini: le procedure concorsuali “non sono sufficienti ad affrontare il problema delle assunzioni” di cui ha bisogno l’Inps del Veneto, “nè “la strada degli interpelli”. A Thiene ed Arzignano poi si è fatto “un grave errore”. Dunque, meglio “valutare l’ipotesi di indire concorsi anche di carattere regionale per chi risiede in Veneto, aprendoli anche ad altri profili di laureati oltre a quelli attuali e forse anche ai diplomati” pensando però anche a dare una casa a chi li vincesse. E anche Piernatonio Zanettin (Fi) si è detto “insoddisfatto”: la provincia di Vicenza “non è una provincia qualsiasi, ma è la prima in Italia per produzione industriale pro capite”. Qui nel 2020 all’Inps lavoravano in 220 oggi sono 184. Meno persone comportano “carenze nell’erogazione dei servizi. Credo che sia del tutto plausibile”, ha avvertito rilanciando le segnalazioni di problemi venute dalle imprese. Inoltre, la ripartiazione dei funzionari (a Verona 75; a Venezia 71; a Padova 68; a Treviso 66; a Vicenza 48) è “sicuramente un dato che non può essere considerato accettabile”, ha ammonito.
Nella ferma convinzione che la permanenza di un presidio Inps sul nostro territorio sia indispensabile ho anche coinvolto i nostri parlamentari riscontrando interesse e sostegno tant’è che si sono fatti portavoce con un’apposita interrogazione al Governo. Ritengo quindi assolutamente incomprensibile e priva di ogni fondamento la frase che il sottosegretario al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sen. Claudio Durigon, ha riportato nella risposta all’interrogazione Martella, Zanettin, Stefani, Sbrollini in data odierna: “Per quanto concerne la chiusura degli sportelli di Thiene e Arzignano, l’INPS rappresenta che la carenza di personale, unitamente al diminuito interesse da parte dei Comuni nel proseguire le sinergie logistico-funzionali attivate per ospitare i punti Inps, induce le sedi regionali dell’Istituto a ripensare le modalità di presidio del tessuto locale e con esso l’organizzazione del lavoro”».
«Mi domando – continua Michelusi – come sia possibile per chi ricopre un ruolo di vertice non essere al corrente di quanto realmente intercorre tra le Amministrazioni Comunali e le direzioni territoriali dell’Inps. È segno, quanto meno, di non avere il polso della situazione e di una lontananza da parte di chi ricopre ruoli di vertice al Ministero nei confronti delle esigenze e del grande lavoro quotidiano che viene svolto a livello locale tra Comuni, rappresentanti parlamentari del territorio e referenti degli uffici territoriali dello Stato. Invito il sen. Claudio Durigon a visitare Thiene per conoscere la nostra realtà e sostenerci in questa vicenda. La nostra realtà testimonia una sinergia importante con le istituzioni. Rinnovo il mio sentito ringraziamento ai vertici territoriali dell’Inps, in particolare al Direttore di Vicenza Dario Buonomo, e ai parlamentari vicentini che sono attenti e vicini ai bisogni della popolazione».