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Dall’Alto Vicentino, per vedere da vicino il ‘rottamatore’. In molti non riescono ad entrare al teatro

Ci sarà pure tanta sfiducia, ma c’è anche tanta curiosità concentrata su chi propone agli italiani un paese nuovo, dove non ci sarà più spazio per i soliti noti, che ormai hanno stufato. ‘Quelli vanno rottamati’ . L’ha detto anche ieri sera,  Matteo Renzi, al teatro comunale di Vicenza, dove si sono presentati in massa e dove dall’Alto Vicentino sono arrivati in centinaia per ascoltare colui che si propone come ‘il nuovo’.

C’erano anche Pietro Menegozzo, sindaco di Santorso e Luigi Dalla Via, primo cittadino di Schio. Il primo, si sa da giorni, appoggerà Matteo Renzi. Dalla Via ha detto di trovarsi lì solo per curiosità, per ascoltare quello che aveva da dire il sindaco di Firenze. Nessuno schieramento da parte sua, almeno ufficialmente.  Thienesi, scledensi, ma sono accorsi a Vicenza anche dai paesi limitrofi. Li abbiamo riconosciuti tra la folla esterna al teatro che già, dalle 20,30, era colmo. Per questione di sicurezza, come ha spiegato prima il sindaco Achille Variati, poi lo stesso Renzi, gli oltre 300 che attendevano fuori dalla struttura che ospitava il ‘rottamatore’ non sono potuti entrare. Ma proprio a loro, Renzi ha voluto parlare per primi, dispiaciuto che non potessero avere accesso al teatro comunale, dove, evidentemente, non era prevista una così massiccia partecipazione. 

Con il megafono vicino alla bocca, Renzi ha detto che era emozionato nel vedere così tanta gente in un momento storico di sfiducia nei confronti della politica. ‘Impugnare questo megafono in mezzo alla gente – ha detto con il suo tono sicuro e imponente – è diverso dallo stare in tv , da dove in questi mesi ho parlato tanto. Il contatto con il popolo è tutt’altra cosa, per questo, tengo tanto al tour che mi sta portando in tutta Italia in questi giorni’.

Prima di entrare dentro e parlare ai ‘più fortunati’ ospiti del teatro comunale, che hanno potuto seguire seduti in poltrona (molti si sono dovuti accontentare di stare in piedi pur di assistere allo spettacolo-Renzi) , ha ringraziato chi non ha avuto accesso alla sua performance, ricordando chi è. ‘Sono colui che vuole staccare tutti quelli che vogliono stare incollati alla poltrona e si ostinano a non lasciarla, non accettando che il loro tempo sia finito. Io appartengo a quelli della rottamazione. Quelli che vogliono una politica nuova, fatta di trasparenza e di coinvolgimento dei cittadini. Questi hanno un ruolo fondamentale e possono aiutare la politica a suggerire le soluzioni ai gravi problemi che attanagliano il nostro paese. Siamo persone semplici, ha concluso, entrando dentro il teatro e salutando calorosamente chi non l’ha potuto seguire’.

Dal palco, Matteo Renzi, in jeans e camicia a righe ha ribadito i suoi slogan elettorali, non mancando di lanciare le frecciate che popolano le pagine dei giornali nazionali in questi giorni. I destinatari, i soliti noti…..quelli da rottamare a tutti i costi.

Del suo essere di sinistra, Renzi ha detto: ‘L’eguaglianza non è far arrivare tutti allo stesso livello, ma farli partire dallo stesso punto’. 

‘Se perderò – ha concluso il vivace Renzi – sosterrò il vincitore senza pretendere nulla’.

Ieri sera, faceva impressione vedere tutta quella gente fuori dal teatro comunale ad aspettare Renzi. Tanti curiosi senza tessera di partito e iscritti ad altri schieramenti, ma anche tante famiglie. Mariti, mogli e figli adolescenti che hanno detto di essere lì perchè è giusto che il cittadino si informi sulle nuove proposte della politica italiana. ‘Non possiamo criticare e ribellarci ai nostri politici – ha detto qualcuno – se li votiamo con superficialità. Fino a quando i cittadini continueranno a recarsi alle urne facendo scelte superficiali, non cambieremo le cose. E’ ora di svegliarci e di avere un atteggiamento diverso. Non possiamo disinteressarci della politica per poi lamentarci se non fa i nostri interessi. La politica non è esterna a noi, la politica è parte di noi’.

Natalia Bandiera e Michele Trabucco