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Da tutto l’Altovicentino per difendere la sanità pubblica e dire stop alla privatizzazione dei servizi

Anche dall’Altovicentino  hanno partecipato ieri alla manifestazione a difesa della sanità pubblica in Veneto. Una grande partecipazione di cittadini ed amministratori locali, a testimonianza del crescente e non più tollerabile disagio, legato alle vere e proprie voragini che si stanno verificando nei servizi. A non voler mancare anche semplici cittadini accorsi da ogni parte del Veneto per dire a gran voce, ma pacificamente, che la sanità pubblica va salvata e stop alla privatizzazione. Ma anche comitati, esponenti di partiti e movimenti di ogni tipo, come quello neo nato di Malo. Non poteva mancare il battagliero Comitato per la Salute Pubblica dell’Altovicentino, che da anni è in prima linea sul tema sanità e che ha alle spalle l’organizzazione di due manifestazioni partite dall’ospedale di Santorso. Grande assente, tanto per cambiare, una rappresentanza di Thiene, che preferisce sempre defilarsi quando c’è da scendere in piazza. Presente però, qualche sindaco dell’hinterland.
Il corteo era promosso dal comitato CoVeSaP, che ha detto che quello della salvaguardia della sanità pubblica  è ‘una delle nostre battaglie quotidiane’. E perché, di fronte alla pressante e giustificata richiesta di riorganizzazione e rafforzamento delle strutture, la Giunta regionale ha un dovere di ascolto e di urgente intervento.
‘Porteremo, come sempre, sul tavolo dell’assessore Lanzarin le istanze che anche ieri  sono state espresse  in maniera puntuale e civile – ha detto la guerriera Francesca Zottis, attraverso la pagina facebook dei consiglieri regionali del Pd  – . A partire dalla mancanza di medici di base che, secondo l’Ordine, nel 2025 priverà di questa figura essenziale ben un veneto su quattro. Servono, a 360 gradi, maggiori investimenti e misure in grado di rendere attrattivo il sistema pubblico per una varietà di figure professionali che sono irrinunciabili. Questo per evitare un definitivo scivolamento verso il privato, con gravi conseguenze per la tutela del diritto universale alla salute da cui deriva la piena uguaglianza tra i cittadini’.
Era  importante esserci, perché abbiamo visto dopo ottobre che scendere in piazza qualcosa significa – ha detto il Comitato dell’Altovicentino –  il nostro territorio, rispetto ad altri, non ha visto il suo ospedale trasformato in Covid Hub. La crescente privatizzazione della sanità veneta va fermata, trovate quindi tutti i motivi per far sentire la nostra voce nell’ appello tra i commenti’.