Il sindaco di Schio è arrabbiato più che mai ed il suo sfogo tiene banco da stamattina: “Sono stati assegnati i 300 milioni di euro messi a disposizione da un bando Pnrr per progetti di rigenerazione urbana di comuni con popolazione di 15000 abitanti. Il bando dava la possibilità di partecipare a singoli Comuni o a più Comuni in forma associata. Detta così sarebbe di per sé una bella notizia, peccato che, scorrendo la graduatoria, non si può fare a meno di notare che i progetti finanziati sono tutti riferiti alle regioni Campania, Sicilia e Calabria, con un solo comune marchigiano che sembra quasi stonare tra i beneficiari. Ancora una volta si verifica una grave discriminazione territoriale nell’assegnazione di queste risorse straordinarie”.
Orsi, da autentico leader della provincia di Vicenza non è la prima volta che insorge dinanzi a quelle che appaiono come autentiche ingiustizie e rincara la dose: “Vari governi si sono succeduti, ma nulla è cambiato nell’inserimento dei criteri di valutazione nei bandi che vengono emessi. Solo nel nostro territorio erano stati diversi i progetti presentati dai Comuni; alcuni di piccole dimensioni si sono impegnati nel condividere una progettualità associata ad altri per arrivare ad avere il numero di abitanti richiesto dai requisiti di partecipazione. A fronte di questo tanto lavoro purtroppo non vi è stato nessun tipo di riconoscimento: probabilmente sono stati considerati troppo ricchi per ottenere un supporto economico volto a migliorare il contesto urbano. A questi colleghi mando la mia solidarietà e vicinanza, però, credo sia anche giunto il momento che la voce dei Sindaci arrivi forte e chiara perché questa situazione non è più accettabile. Siamo in prima linea nell’affrontare problemi enormi, mancano le risorse sufficienti per interventi strutturali di portata, ci viene tagliata la possibilità di avere personale, e per i Comuni fino a 5000 abitanti vi sono addirittura ostacoli per avere i segretari comunali ( che, ricordo, sono imposti per Legge). Mi viene da pormi anche alcune domande: vista l’enorme mole di risorse che vengono convogliate al mezzogiorno con forma preferenziale, viste le difficoltà riscontrate ufficialmente in quei territori nell’approntare opere pubbliche, saranno in grado di terminare gli interventi e rendicontare il tutto entro il 2026? Se non riusciranno, saranno in grado di restituire tutte le risorse assegnate, comprese quelle che avranno già utilizzato per pagare i primi stralci alle ditte incaricate dei lavori? E se ciò dovesse accadere, i Comuni andranno in default e i loro bilanci saranno appianati dallo Stato? Infine, lo Stato dove andrà a prendere i miliardi per appianare i bilanci? Ovviamente a queste domande mi do anche delle “logiche” risposte, risulteremo becchi e bastonati….ancora una volta!”
di Redazione AltovicentinOnline