Zaia toglie il limite dei 200 metri da casa per andare a sgranchirsi le gambe e il Veneto di fatto sperimenta il ‘lockdown soft’. Un grande gesto di fiducia nei ‘suoi’ veneti, dei quali ancora una volta si è detto orgoglioso per il comportamento tenuto durante questa fase di emergenza.
Il governatore del Veneto ‘apre’ uno spiraglio verso la tanta agognata ‘libertà’, ma Zaia ha sottolineato più volte: “Non siamo assolutamente fuori dall’emergenza, abbiamo 245 persone in terapia intensiva e 1.427 in ospedale. Nel caso i numeri si alzassero bisognerà tornare indietro ed andare giù ancora più pesante con le restrizioni. I nostri comportamenti irresponsabili aumentano la diffusione del virus, c’è gente che può morire a causa del cattivo comportamento di qualcuno”.
Ha richiamato comunque al buon senso, spiegando che togliere i 200 metri implica comunque di rimanere vicino a casa: “Non si possono percorrere 4 chilometri”.
Mascherine e guanti obbligatori
Mascherine obbligatorie quando si esce di casa, insieme a guanti o ad una eventuale soluzione disinfettante in caso si fosse sprovvisti di guanti e 2 metri di distanza uno dall’altro. “Va bene anche un fazzoletto o un foulard sulla bocca”, ha spiegato Zaia rispondendo a chi lamentava carenza di mascherine. Con il supporto di un video, realizzato dalla televisione giapponese e tradotto per diffonderlo nel mondo, il governatore veneto ha dimostrato come le microparticelle di coronavirus si diffondano nell’aria per 20 minuti sia dopo uno starnuto, sia durante una normale chiacchierata tra persone. E replicando piccato a chi sosteneva che la protezione sulla bocca serviva solo ai positivi, Zaia ha dimostrato che la mascherina deve essere indossata sempre.
Mercati
Rimangono invariate le aperture dei mercati e la regolamentazione negli accessi e nelle uscite, con controlli e distanziamento obbligatori. Sarà però permessa anche la vendita dei prodotti autorizzati dal nuovo decreto governativo, come l’abbigliamento per bambini. Invariata l’ordinanza per quanto riguarda le attività commerciali, le attività produttive (che non dipendono dalla regione), la regolamentazione nei mezzi pubblici, le aperture degli ecocentri e gli spostamenti.
La frecciatina al governo
“Se ci fosse stato un vero lockdown non saremmo qui a discutere di mascherine”. Luca Zaia ha parlato con la sua solita calma, infusa dalla sicurezza nel suo operato e dalla preparazione in ambito amministrativo. Non ha però risparmiato una decisa frecciatina al governo, incolpandolo implicitamente di non essere stato sufficientemente duro nelle chiusure e di non avere quindi contribuito nel modo corretto al contenimento della diffusione del coronavirus. Già nei giorni scorsi il governatore del veneto aveva detto “il 60% delle aziende è aperto grazie alla clausola di silenzio-assenso che accompagna le richieste ai Prefetti di autorizzare l’apertura di determinate aziende. Di fatto quindi il lockdown non esiste, perché quando anche una sola delle aziende non necessarie è aperta, significa che non c’è chiusura totale”.
A.B.