Per tranquillizzare la propria utenza in merito al ‘caso Pfas’ esploso nel territorio veneto, in particolare nel vicentino, dopo tre anni di denunce politiche e dei medici dell’ambiente, AVS di Thiene dichiara che le acque potabili erogate ai propri clienti non sono interessate da contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche quindi, sono state e rimangono bevibili.Come gestore del servizio idrico di ben 38 comuni nel vicentino, AVS conferma sin da subito il proprio impegno nell’affrontare l’emergenza emersa nel 2013 dopo tre campagne condotte dal Cnr sul territorio delle province di Vicenza, Padova e Verona, avviando subito dei monitoraggi delle acque che ancora oggi vengono fatte sui punti di approvvigionamento. Da questi monitoraggi sono emersi valori di Pfoa e Pfos al di sotto dei valori di perfomance indicati dall’Istituto Superiore di Sanità, non essendo ancora a tutt’oggi una normativa specifica.
Come spiegato in precedenza da Giovanni Cattelan presidente di Avs “Il nostro territorio di competenza è a monte del problema” con riferimento alla ditta Miteni srl di Trissino, individuata come responsabile da Arpa nel 2013 che inviò una nota alla procura di Vicenza. “Quindi- continua Cattelan – “il problema interessa i territori posti a valle”.
Come spiegato in precedenza da Giovanni Cattelan presidente di Avs “Il nostro territorio di competenza è a monte del problema” con riferimento alla ditta Miteni srl di Trissino, individuata come responsabile da Arpa nel 2013 che inviò una nota alla procura di Vicenza. “Quindi- continua Cattelan – “il problema interessa i territori posti a valle”.
Inoltre Avs dichiara che nei tre anni di monitoraggio condotti finora non sono mai emersi dati preoccupanti tali da eseguire dei trattamenti specifici di filtraggio, in quanto non necessari, rinnovando l’invito alla propria utenza a utilizzare l’acqua potabile erogata.
Paola Viero