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Cogollo. Niente soldi al G.S.R. Casale per il ricorso contro l’autostrada. La revoca di Capovilla

Non arriverà il contributo straordinario di 3 mila euro previsto dall’amministrazione di Cogollo del Cengio a favore del gruppo sportivo ricreativo Casale, che nel 2014 aveva sostenuto notevoli spese legali per un ricorso collettivo al Tar del Lazio contro il progetto di prolungamento della Valdastico Nord.

 

Approvato durante il consiglio comunale del 27 aprile e ufficializzato pochi giorni dopo dalla giunta di Piergildo Capovilla, il finanziamento all’associazione sembrava cosa fatta, ed invece è solo di pochi giorni fa la decisione dell’amministrazione di ritirare la delibera che avrebbe potuto, recita il testo del documento, ‘aiutare la comunità di Casale’ in termini economici, con ‘un’azione di valenza collettiva, e non solo di parte’.

 

La questione è una di quelle che scaldano gli animi dei protagonisti della politica paesana, tanto più che a Cogollo del Cengio, piaccia o non piaccia, l’autostrada è da sempre l’argomento con la ‘A’ maiuscola. E si parla pur sempre di soldi, avevano sottolineato all’epoca del consiglio le minoranze, e di preziosi soldi pubblici. Favorire una associazione privata che non aveva nessun titolo per riceverli, aveva precisato in particolare nei suoi interventi il capogruppo di minoranza di ‘Viva Cogollo’ Marco Zorzi, puzzava decisamente di scorrettezza. Con un’azione condivisa, i consiglieri dell’opposizione avevano finito per mandare alla corte dei conti di Venezia un esposto, per chiedere chiarimenti sulla presunta irregolarità della decisione del sindaco.

 

Finché, 5 mesi dopo la delibera che stanziava sulla carta i 3 mila euro all’associazione sportiva di Casale, eccone la revoca. Un dietrofront, maligna la minoranza di ‘Viva Cogollo’. Un atto cautelativo per non invischiarsi in ‘un inutile giudizio di responsabilità contabile’ nei confronti della corte dei conti, lo giustifica invece l’amministrazione.

 

‘Il finanziamento – ha spiegato Zorzi – non era legittimo da un punto di vista procedurale già dall’inizio, e lo abbiamo sempre sostenuto, nonostante si parli addirittura di ‘consiglio che ha votato all’unanimità’ il contributo. Questo è falso, noi abbiamo votato contrari. Non è questione  di opinione politica, ma di procedura amministrativa che chi è eletto non può non conoscere, tanto più se avvisato. Perché Capovilla – continua Zorzi – se era così sicuro di poter onorare l’impegno, non ha erogato subito il contributo invece di aspettare 5 mesi? Quel che ha fatto lo ha anche disfatto, con l’unico risultato di aver illuso in modo poco rispettosi i cittadini di Casale e finendo per dare la colpa ad altri per qualcosa che, ho la sensazione, forse non vogliono fare’.

 

‘La revoca della delibera da parte nostra è definitiva – ha detto in modo molto pacato Capovilla, e da parte mia ringrazio per questo le minoranze che lo hanno permesso. Ma io resto della mia opinione, perché ho ritenuto e ritengo ancora che aiutare cittadini che hanno fatto qualcosa per il paese fosse una cosa che doveva essere fatta. Ma le minoranze no, hanno pensato che non fosse giusto. Secondo loro ho sbagliato a voler aiutare i miei cittadini? Ammetto l’errore. E non sono irritato, ma deluso sì, mi dispiace enormemente per quei cittadini che hanno tirato fuori i soldi di tasca propria, invece sarebbero dovuti essere aiutati’.

 

 

Marta Boriero