E’ passato più di un mese dagli attacchi del capogruppo di minoranza di ‘Viva Cogollo’ Marco Zorzi che accusava il sindaco di Cogollo del Cengio Piergildo Capovilla di non fare nulla per fermare quella che aveva tutta l’aria di essere una paurosa escalation di furti in paese.
Capovilla sembrava aver incassato il colpo e fatto lettera morta alle accuse del collega di consiglio comunale, ed invece si è preso la briga di andare a controllare i dati statistici sui furti accorsi nel paese che amministra addirittura in prefettura a Vicenza. Ed il risultato gli fa gridare ‘all’untore’ alla volta di Zorzi, che lamentava anche un calo dei controlli da parte delle forze dell’ordine, soprattutto nei mesi estivi.
Le esternazioni di Zorzi rappresenterebbero per il sindaco un vero e proprio reato che si chiama procurato allarme, e che secondo il codice penale è punibile anche con l’arresto.
‘Le statistiche parlano chiaro – ha detto il sindaco, esibendo i documenti della prefettura sull’andamento della criminalità a Cogollo del Cengio – e questi sono dati ufficiali, non solo parole infondate. Nel 2016 è stato denunciato a Cogollo un solo furto in appartamento, nel 2015 tredici, ma di questi solo quattro durante il mio mandato, e sette con l’amministrazione precedente. Nel 2014 i furti sono stati cinque, dodici nel 2013 e addirittura ventitré nel 2012, mi permetto di ricordare ancora nel pieno della giunta Calgaro, nella quale Zorzi ricopriva il ruolo di assessore’.
Secondo i dati ufficiali forniti da Capovilla, nel 2016 e nel 2015 non è stato denunciato nessun furto nei negozi, mentre dal 2012 al 2014 la prefettura ne registra uno all’anno. A conferma delle parole del sindaco, nessun furto d’auto, scippi o borseggi nel mandato Capovilla. ‘Questa paura infondata che hanno tentato di creare è indecente – ha concluso il primo cittadino – e nello stesso tempo hanno messo in discussione l’operato delle forze dell’ordine e dei Carabinieri. Trovo che questo sia vergognoso’.
Marta Boriero