La vicenda Corsea oltre al disagio provocato alle amministrazioni comunali, in particolare al Comune di Sarcedo, mette in discussione quei principi di eticità e moralità che dovrebbero venire prima di qualsiasi cosa. Una vicenda che puzza di malaffare, su cui si accerteranno eventuali risvolti penali e che fa riflettere non poco, dato che in ballo c’è la salute del cittadino, messa a repentaglio dalla condotta discutibile di chi non si è fatto scrupoli. Si sta parlando di acqua, bene prezioso, su cui si investe tanto a livello mondiale per le campagne mediatiche di salvaguardia. E poi scopri che accanto a casa tua, persone dall’aria perbene che incontri al bar regolarmente o alle cene vip, attentano alla tua salute.
Oggi, i sindaci della conferenza dell’Ulss4 hanno voluto porre l’accento su questo aspetto della vicenda e con coraggio e spirito di denuncia hanno parlato alla stampa di ‘qualcosa che non deve ripetersi più’. Durissime le parole del sindaco di Thiene Giovanni Casarotto, del sindaco di Schio Valter Orsi e del primo cittadino che ha capitanato una battaglia che porta avanti da mesi Luca Cortese. Quella della discarica Corsea è una vicenda che ha destato allarme, che ha scatenato la sommossa degli amministratori tutti, che hanno abbassato le bandiere dei colori politici personali per perseguire un fine comune: la risoluzione di un problema strettamente legato alla salute della gente. Di mamme, papà e bambini.
I primi cittadini non hanno voluto fare i nomi di chi, in buona o cattiva fede, ha generato un problema grande che ora le amministrazioni vogliono arginare. ‘Gli imprenditori che hanno dichiarato il fallimento della Corsea – ha detto Casarotto – hanno messo in atto un comportamento amorale che mai più dovrà ripetersi. Basta con il privato che scarica sul pubblico la ‘rogna’ – ha detto Casarotto – è ora di finirla. Troppo facile fare affari per 25 anni per poi dichiarare fallimento. Si tratta di imprenditori tutti iscritti a Confindustria. Auspichiamo che l’associazione valuti il comportamento amorale dei suoi associati’.
‘Doveva esserci un delegato della Prefettura, potevano mandarci almeno il portinaio – è intervenuto con il suo piglio polemico Valter Orsi durante la conferenza – come al solito la Prefettura è latitante e tocca a noi sindaci farci carico di tutto’.
La riunione di tutti i sindaci del comprensorio era un belvedere oggi. Tutti uniti, quelli di destra, di sinistra e di centro, per una causa importante. Oggi era il caso Corsea, domani sarà un’altra causa. Ma quello di oggi è un segnale che dà fiducia in un momento storico particolarissimo in cui si fa fatica a credere in qualsiasi tipo di figura istituzionale.
Con coraggio e senza aver paura di mettersi contro i ‘poteri forti’ si possono ancora fare gli interessi dei cittadini.
Natalia Bandiera