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‘Case e Ospedali di comunità, prima tappa per rafforzare la medicina sul territorio in Veneto’

“Case e Ospedali di comunità, la prima tappa importante per rafforzare la medicina sul territorio e ridurre l’impatto su cliniche e degenze ospedaliere.  In Quinta Commissione abbiamo esaminato l’attuazione della componente 1 della Missione Salute del PNRR (Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale), esprimendo parere positivo alla Delibera di Giunta Regionale “Piano regionale di individuazione delle Case di Comunità e aggiornamento delle schede di dotazione degli Ospedali di Comunità in attuazione del PNRR”, documento che ha assunto come base l’indagine e proposta di attuazione svolta da ogni Ulss del territorio veneto”. Con queste parole i Consiglieri regionali dell’Intergruppo Lega – Liga Veneta Sonia Brescacin Marco Zecchinato, rispettivamente Presidente e Segretario della Commissione Sanità dell’Assemblea legislativa veneta, esprimono soddisfazione per il parere positivo alla delibera di giunta. “La situazione di emergenza sanitaria – puntualizzano i due Consiglieri – ha senz’altro messo in luce l’importanza delle cure a domicilio. Senza quelle, con i medici di famiglia e il personale sanitario impegnato giorno e notte, il sistema sanitario ospedaliero difficilmente avrebbe retto. Si tratta dunque di investire nella telemedicina e soprattutto nelle Case della Comunità che avranno una funzione intermedia tra il distretto e le attività di base, punto di riferimento soprattutto per malati fragili e cronici. La previsione è di averle ben strutturate con: ambulatori, punto prelievo, spazi diagnostici di base per eseguire esami base come elettrocardiogramma o radiografie. Vi saranno quindi medici, infermieri e l’assistente sociale. L’altra vera sfida che abbiamo davanti sarà reperire il personale sanitario, attualmente carente. Potranno essere inseriti anche medici di base, anche se gli ambulatori dei medici di famiglia e la medicina integrata rimarranno presenti sul territorio”.

“La riorganizzazione da qui al 2026 prevedrà – aggiungono Brescacin e Zecchinato – dal territorio all’ospedale, una strutturazione che comprenda: Ambulatori periferici, Case della Comunità, Ospedale di Comunità, Rete Ospedaliera. Medici di Medicina Generale, Medici di Medicina Generale Integrata, Infermieri di Famiglia (nuova figura attiva sul territorio) e l’Assistenza domiciliare potenziata (telemedicina e digitalizzazione)”.

“L’esito della riorganizzazione ha l’obiettivo di creare un sistema socio-sanitario più vicino al territorio – concludono Presidente e Segretario della Commissione – motivo per cui, nell’attuare le politiche socio-sanitarie, sarà importante tener conto oltre che dei bacini di utenza, come avvenuto nella selezione dei luoghi prescelti per l’individuazione delle Case della Comunità, anche delle caratteristiche dei territori e soprattutto della perifericità (dotazione di servizi e tempi per raggiungerli), per il potenziamento dei servizi territoriali periferici. Pensiamo sia una risposta importante anche alle zone a bassa densità di popolazione e con un territorio vasto, dove spesso i servizi socio sanitari sono lontani e difficili da raggiungere”