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Carrè-Chiuppano. Mattei: ‘Entro il 2018 fusione e poi un unico sindaco’

La strada verso la fusione è ancora lunga ma si presenta certamente lastricata di buoni propositi. Durante il consiglio – non a caso – congiunto di lunedì tra Carrè e Chiuppano che si è tenuto nella sala consiliare di Carrè si sono viste le due amministrazioni confrontarsi sul tema caldo della futura fusione tra i due paesi confinanti.

 

Se il primo sassolino è stato gettato per segnare la via, si tratta dello studio di fattibilità affidato lo scorso dicembre ad un team di professionisti, non appena nelle casse comunali è entrato il finanziamento della Regione Veneto per favorire questo tipo di matrimonio amministrativo, nel quale stanno credendo fortemente, per stare nei dintorni, anche i comuni di Arsiero e Tonezza e quelli di Lugo e Calvene.

 

I dati raccolti, non ancora resi ufficiali, serviranno ai due sindaci di Carrè Davide Mattei e di Chiuppano Giuseppe Panozzo per decidere definitivamente se proseguire in questo percorso che, una volta imboccato, porterà a fare dei due comuni una unica entità amministrativa e sociale, con un solo sindaco e un nuovo nome.

‘Le tempistiche ci sono – ha precisato Mattei – per seguire tutto l’iter richiesto fino al referendum entro il prossimo anno ed arrivare così alle elezioni del 2019 congiunte, con un solo candidato sindaco per entrambi i paesi. Se siamo qua è per discutere anche delle incertezze in totale trasparenza ed onestà intellettuale da parte di tutti noi. So bene che le posizioni non sono omogenee, e non è mia intenzione forzare la mano’.

 

I tempi sono comunque stretti perché l’iter burocratico è complesso ed i tempi tra una fase e l’altra potrebbero dilatarsi non certo per volere degli amministratori ma per lungaggini burocratiche in Regione. Lo studio di fattibilità, una volta che avrà soddisfatto gli amministratori, che dovranno condividere per trasparenza dubbi e certezze con la popolazione organizzando una serie di incontri pubblici, dovrà passare in Regione per il cosiddetto ‘giudizio di meritevolezza’, formalizzato da apposite commissioni.

 

Infine sarà un referendum a dare voce alla volontà dei cittadini interessati, come è accaduto solo domenica scorsa nei paesi di Grancona e San Germano dei Berici, ufficialmente la prima unione del vicentino. Solo allora si dovrà arrivare all’approvazione di una legge regionale che sciolga i due consigli e nomini un commissario fino alle nuove elezioni di un unico sindaco.

I due comuni partono comunque già avvantaggiati, se non altro per tutta una serie di funzioni associate che già da molti anni hanno in comune, come la polizia locale, il catasto, la protezione civile ed infine la programmazione urbanistica unita in un solo ufficio tecnico.

 

‘Contiamo molto su questo studio – ha concluso Panozzo – anche per avere suggerimenti validi su come gestire le difficoltà pratiche di organizzazione che naturalmente ci sono state e ci saranno, per esempio nell’unione degli uffici, ognuno con le sue specificità. Deve comunque essere chiaro che Chiuppano confermerà le sue decisioni solo se certi di fare il bene della nostra comunità, e non di spaccarla in due fazioni proprio adesso che, a mio parere, è unita come non è mai stata’.

 

 

Marta Boriero