Perchè volete sedervi su quelle sedie se poi avete il laccio della politica ad impedirvi di decidere e dare un senso a quel ruolo? Non è meglio se lo rifiutate e lo lasciate libero a chi ha voglia di studiare, esporsi e prendere quelle decisioni che incidono sulla qualità della vita di chi vi ha dato fiducia quando avete deciso di candidarvi a sindaco e nessuno vi ha costretti?
Fa riflettere il comunicato stampa del Comitato per la salute pubblica dell’Altovicentino che, sul documento firmato solo da 11 sindaci in difesa dell’ospedale di Santorso, coraggiosamente scrive : ‘ Spiace purtroppo ancora una volta constatare che molti sindaci o non si informano e non si aggiornano sull’efficienza e sulla qualità dei servizi socio-sanitari del loro territorio, forse perché erroneamente ritengono che non sia nelle loro competenze, o per opportunità spicciole e miopia di parte non si assumono le responsabilità del ruolo che hanno assunto, e preferiscono non indagare accettando le indicazioni del Direttore generale di turno e assecondano in ogni caso le strategie e gli obiettivi della Regione’. Tra chi non studia e si allinea politicamente, ispirandosi al partito per cui simpatizza c’è chi in questi giorni ha fatto trasparire la propria incompetenza in materia sanitaria, citando l’esperienza dell’amico, come se fosse frutto di un’inchiesta. ‘Il mio amico è stato operato in ortopedia per un intervento programmato e non ha avuto problemi’. Come se il conoscente che al bar ti racconta l’intervento al ginocchio fosse lo specchio di quanto accade all’ospedale di Santorso, dove, lo hanno scritto tutti i giornali locali, ha fatto scandalo il fatto che per un intervento di protesi all’anca, ci vuole circa un anno e mezzo e se il cittadino è dolorante, deve ricorrere al privato. Così come per una protesi al ginocchio, un’artroscopia alla spalla o al ginocchio o un tunnel carpale. Da mesi e mesi, ormai, non si fanno interventi di chirurgia vertebrale e stiamo parlando di tempi abbastanza precedenti all’emergenza Covid 19. Se motivi il tuo no al documento della conferenza dei sindaci con l’amico che si è trovato bene, evita almeno di esprimerti perchè anche se i colleghi fanno finta di niente davanti alla tua grossolanità di pensiero, è evidente che non sei all’altezza del ruolo delicato che ricopri e dovresti almeno tacere per rispetto dei colleghi che invece, perdono giornate intere a studiare. Ma su questo nodo ormai, c’è un’arroganza di fondo, che è la stessa che induce alla candidatura a ruoli istituzionali chi senza avere mai scritto una mozione pretende di fare il sindaco e incidere sulle tasse, sui servizi , sui bisogni e le necessità di chi poi, paga le conseguenze della qualità di operati che se non venissero rivisti dai dirigenti comunali, sarebbero dei disastri.
Tornando alla conferenza dei sindaci e alla spaccatura, forse era arrivato il tempo di mettere le cose a nudo davanti ad una opinione pubblica che non può essere tenuta all’oscuro solo perchè i potenti o i vigliacchi pretendono che non si parli dei problemi, ma solo delle cose che funzionano e certamente ci sono. Funzionano i nostri professionisti, i nostri medici, che fanno straordinari e non possono vedere i loro cari per stare in trincea, funziona lo spirito di sacrificio di infermieri e operatori, che stanno facendo salti mortali. Che li fanno da sempre e che vengono pagati come coltivatori di campi, quando hanno in mano la vita dei malati ed un piccolo errore può costare loro carissimo. Funziona chi lavora dentro l’ospedale, stringe i denti e non può fiatare, funzionano quelle risorse umane rimaste in un ospedale svuotato poco a poco, già prima dell’emergenza Covid e considerato il famoso figlio del dio minore rispetto a Bassano. Lì la politica, le figure politiche che hanno peso in regione hanno lottato strenuamente ed hanno vinto. ‘E’ normale che le schede ospedaliere abbiano stabilito che gli pneumologi debbano stare a Bassano – denuncia il sindaco di Thiene Giovanni Casarotto – , ma che si decida di fare di Bassano il centro Covid?’. Che importa di che ideologia politica sia il primo cittadino che lo fa presente alla Regione Veneto perchè si risolva il problema se questo è un dato certo? La matematica non è un’opinione, ma la politica infima e bassa, quella che fa presa sulle tifoserie tra destra e sinistra che non esistono tra l’altro più, la butta così, in ideologia. Ed ecco che tutti i sindaci di centro destra dicono NO e quelli di centro sinistra dicono SI. E il buon senso? E la valutazione oggettiva della situazione? Ed i cittadini con le loro proteste? Ed i servizi che non sono più quelli di dieci anni fa? A quanto pare, secondo alcuni sindaci, l’importante è solo non creare rogne a Venezia e non farla finire sui giornali se sei vicino al presidente o a qualche assessore con cui condividi le simpatie politiche, questo emerge da questa brutta vicenda, che racchiude ben poca sanità, ma tanta mentalità retrograda di chi ancora si attacca all’appartenenza e non prende decisioni sulla sostanza dei problemi. E la salute non dovrebbe avere colori politici, è squallido che ne abbia. La qualità della sanità emerge dai numeri evidenti denunciati in questi anni di battaglia, dove le liste d’attesa sono ormai un fiume in piena ed i cittadini affollano sempre più i centri privati. Numeri eclatanti, che non possono essere insabbiati.
Ieri sera, un caro amico di centro destra, quella moderata che sembra non esserci più, ma resiste silenziosamente, mi ha detto: ‘Io quel documento lo avrei firmato eccome perchè descrive la realtà di una sanità che va a rotoli da troppi anni’. Questo mio amico non è solo di centro destra, è un uomo onesto intellettualmente. Le sue parole mi hanno rincuorata: non tutto è perduto!
Natalia Bandiera